Idv con Leoluca Orlando contro la sanità calabrese

di Domenico Grillone

“Il tema non è rispettare la legge ma chiedersi se la legge rispetta i diritti dei cittadini”. Una premessa, quella di Leoluca Orlando, portavoce di Italia dei Valori, per avviare la discussione, svoltasi all’E hotel e organizzata dallo stesso partito, sul ruolo negativo della politica calabrese nel campo della sanità. La conferenza stampa, moderata dal giornalista Carmine Fotia, ha dapprima registrato l’intervento del presidente del Consiglio provinciale e candidato nelle liste dell’Idv alle prossime elezioni regionali, Giuseppe Giordano, e quello del commissario regionale Ignazio Messina. Il primo ha evidenziato il totale fallimento della sanità calabrese, distrutta dalla politica fin dal 1997 quando la cartolarizzazione del debito non ha affatto azzerato i debiti dal momento che a distanza di 13 anni non si sa esattamente a quanto ammonta il deficit della sanità in regione. “I vecchi che hanno gestito la Regione si vogliono arrogare il diritto di ‘rinnovare’ dopo aver contribuito ad alimentare il megadebito”, afferma Giordano che insiste nella necessità di maggiori servizi ed una ottimizzazione di una rete efficace ed efficiente di medici di base che possa avere gli strumenti giusti per poter operare. Sulla gestione della sanità da parte della politica “portata avanti secondo un sistema perverso” Giordano parla di scardinare questo modello gestionale con la presenza all’interno del consiglio regionale di una pattuglia di Idv “per dare una mano ad un sistema che possa essere aderente ai bisogni dei cittadini”. Per Ignazio Messina è indispensabile uscire dalla logica delle clientele che la mala politica impone. “Lasciamo fuori dalle istituzioni coloro i quali hanno collusioni con questo modo perverso di gestire la sanità e la politica in generale, votare Scopelliti o Loiero è la stessa cosa e chiediamo ai calabresi una scelta consapevole tra legalità ed illegalità”. E’ la volta di Leoluca Orlando, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta in campo sanitario, pronto a sottolineare un passo della relazione della commissione d’inchiesta nazionale in cui si afferma che la modalità di funzionamento del Servizio sanitario in Calabria è il disservizio. “Di fronte a questo dato è importante chiedersi il chi e il perché di questa condizione”, aggiunge Orlando, convinto che a rispondere degli errori sanitari non debbano essere solo i medici ma anche i manager che dirigono le varie aziende sanitarie o ospedaliere. “Manca il principio del rispetto di se stessi e la convinzione da parte dei calabresi che non possa esistere un futuro di fronte ai tanti mali che in Calabria non è solo la ‘ndrangheta ma soprattutto il clientelismo”.

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