Cremona. Non era a conoscenza che la moglie fosse arrivata in Italia dalla Romania né che fosse finita in un turpe giro di prostituzione. Avvertito dalla donna grazie a una telefonata partita dal cellulare di un cliente, è riuscito a indirizzare le forze dell’ordine sulle tracce degli sfruttatori, facendo liberare la moglie e una sua giovane ‘collega’, obbligata come lei a prostituirsi sulla Paullese, la strada che collega il cremonese a Milano. Protagonista della vicenda un cittadino rumeno, in Italia da alcuni mesi in cerca di lavoro. Raggiunto telefonicamente dalla moglie, l’uomo, estraneo ad ambienti malavitosi, ha riferito tutto alla Polizia consentendo di denunciare il referente del racket del sesso a pagamento per la zona della Paullese, liberando la moglie. L’odissea della malcapitata era iniziata qualche mese fa quando, in Romania, era stata avvicinata da una persona che l’aveva messa in contatto con altri connazionali in Italia in modo da permetterle, le aveva detto, di raggiungere il marito. Era un inganno. All’arrivo nella Penisola, infatti, la donna era stata subito oggetto di minacce, botte e violenze di ogni genere. Privata dei soldi, dei documenti d’identità e del telefono cellulare, era stata costretta a prostituirsi. I suoi sfruttatori la lasciavano tutte le mattina davanti a una discoteca e la prelevavano la sera, per impossessarsi di tutti i soldi. Questa mattina, finalmente, la donna è riuscita ad avvertire il marito grazie all’aiuto di un cliente. Il protettore romeno si trovava in un appartamento di Crema con parecchi soldi e 1.200 confezioni di preservativi.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more