La Provincia presenta “Slegalamente” per diffondere legalità

Reggio Calabria. Si chiama “(S)legal(a)mente” il progetto nato dalla collaborazione tra il “Museo della ndrangheta” e l’associazione “Peppino Impastato – Casa Memoria” di Cinisi, Palermo, e finanziato dalla Provincia di Reggio, Assessorato alle Politiche sociali e giovanili, e sostenuto dall’Ufficio Scolastico provinciale reggino. Presentato ieri durante la conferenza stampa svoltasi nella sala biblioteca del palazzo storico della Provincia, il progetto si svilupperà in tre fasi principali, spiega Marina Montuori dell’associazione Peppino Impastato, e lo scopo è quello di ascoltare dapprima il territorio, capire quali sono le caratteristiche, gli stereotipi presenti riguardo la ndrangheta e poi passare alla fase pratica. Le scuole coinvolte nel progetto, ha spiegato poi Cinzia Bottalico, collaboratrice del Museo, sono quelle di Locri, Siderno e Brancaleone per la ionica, due classi della scuola media Bevacqua del quartiere di Gebbione, Archi e Ravagnese per la città e alcune classi di Palmi, Taurianova e Rosarno per quanto riguarda la zona tirrenica. . “E’ un altro tassello che si aggiunge all’attività che stiamo svolgendo – sottolinea l’assessore Attilio Tucci – e la continuità credo sia un fatto fondamentale riguardo all’intera idea progettuale nata tre anni fa. La cosa importante è che si sta abbassando l’età dei soggetti di riferimento della nostra attività. Proprio per incidere quanto più positivamente possibile sulla mentalità dei nostri giovani. Continuiamo sulla strada della interregionalità – conclude Tucci – ed il rapporto con Palermo credo sia un fatto estremamente importante, e la presenza dell’Ufficio Scolastico provinciale nel progetto serve a dare ancor più valenza alla nostra iniziativa”.

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