Reggio Calabria. Dalla necessità di coniugare tradizione ed innovazione tecnico – scientifica nel campo dell’agricoltura, e quindi in ossequio alla stesura del Piano provinciale dell’Agricoltura si fonda la collaborazione tra l’assessorato provinciale all’Agricoltura diretto dall’assessore Antonio Scali con la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria. Da qui la decisione di investire, da parte dell’assessorato provinciale competente, sul vero “prodotto” della facoltà, e cioè i giovani laureati attraverso il finanziamento di 4 borse di studio finalizzate ad attività di studio, analisi ed elaborazione dati del comparto rurale provinciale di Reggio, basato su modelli innovativi di indirizzo delle azioni pianificatorie nell’ambito del Piano Provinciale dell’Agricoltura. Ed i quattro vincitori delle borse di studio, (Dottori Luca pelle, Diego Fortugno, Natalia Sapone e Loredana Barreca) si sono distinti non solamente per la brillante conoscenza delle tematiche tecniche ed amministrative, ma anche per i titoli conseguiti dopo la laurea, per la produzione di pubblicazioni scientifiche e per le attività professionali svolte. Adesso sono chiamati a intraprendere un percorso che li vedrà direttamente interessati nella redazione, attraverso opportune operazioni di analisi, in un indirizzo pianificatorio di gestione per un’area territoriale omogenea assegnata (area ionica, tirrenica, dello Stretto e montana). Nelle loro attività saranno coordinati dal docente di riferimento della facoltà di Agraria ed avranno a disposizione, presso la sede del settore Agricoltura della Provincia, idonei locali ed attrezzature per poter strutturare opportunamente i lavori affinché questi si possano integrare funzionalmente nella struttura già definita del Piano provinciale dell’Agricoltura che riveste un ruolo prioritario non soltanto per le sue caratteristiche pianificatorie del territorio rurale, ma anche per una programmazione volta all’innovazione ed alla razionalizzazione del comparto, nel pieno rispetto delle peculiarità locali e nella valorizzazione delle risorse endogene (materiali ed immateriali). L’idea fondante del Piano è quella di creare un territorio in cui il paesaggio rurale, e tutte le sue caratteristiche strutturanti, sia fisico-produttive che antropologico-culturali, riesca a legarsi con nuove forme di gestione che uniscano produzione, fruibilità e tutela nell’ampio ambito dello sviluppo sostenibile.
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