Reggio Calabria. “Scopelliti con la sanità fai in fretta perché la SLA non aspetta”. Un invito al neo Governatore della Calabria a minimizzare i tempi lunghi della burocrazia sanitaria. “Siamo qua non per protesta – dichiara Carmelo Genovese (suocero di Maurizio Casadidio malato di SLA) – ma per sensibilizzare i diritti e la dignità degli ammalati”. Molti i cittadini che sul Corso Garibaldi hanno partecipato alla fiaccolata per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo la sclerosi laterale amiotrofica. La SLA è una malattia degenerativa, colpisce il sistema nervoso che influisce sui neuroni motori, non danneggiando l’intelligenza e la memoria. Chiedono meno burocrazia per avere riconosciuti i benefici della legge 104 e gli altri servizi che ogni malato dovrebbe per diritto ottenere.
“Per poter avere l’acqua gel, poiché mio genero non riesce a deglutire – dichiara Carmelo Genovese – ho aspettato un mese, ho minacciato di darmi fuoco per combattere per i diritti di Maurizio che ha deciso di curarsi a Reggio, nonostante sia di origini romane”. Maurizio ha deciso di curarsi in Calabria, per aiutare tutti coloro che soffrono di questa malattia e portare avanti la sua battaglia a Reggio. Fanno sentire la loro voce anche se non riescono a parlare gli ammalati di SLA, sugli striscioni a chiare lettere c’è scritto: “Politica e sanità meno burocrazia per i malati di SLA, sono contento di vivere al meridione, ma voglio essere curato come al settentrione”.
Maria Giordano
(Photo ASA)