Operazione Igea. Falsi giudizi di idoneità al lavoro, 4 arresti dei Carabinieri

Reggio Calabria. I Carabinieri di Messina arrestano in Calabria 4 persone, tra cui due medici che rilasciavano ad imprese private false certificazioni per attestare l’idoneità al lavoro delle maestranze. Stamattina, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Messina, collaborato dai militari dell’Arma di Roccella Jonica, Villa San Giovanni e da quelli di Parma, ha dato esecuzione ad un provvedimento custodiale emesso dal GIP del Tribunale di Messina, con l’arresto, in Calabria ed a Parma, di 4 persone e con la sottoposizione a misura interdittiva di due società calabresi operanti, rispettivamente, nel settore della sicurezza e igiene del lavoro e nel settore della diagnostica medica.

Tre dei quattro arrestati, responsabili a vario titolo delle citate due società, sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla formazione ed al rilascio di falsi giudizi di idoneità al lavoro per dipendenti di ditte private. Inoltre, gli stessi, unitamente ad un imprenditore edile sono ritenuti altresì responsabili di concorso in falso ideologico per aver presentato falsi giudizi di idoneità al lavoro e per aver attestato falsamente di aver sottoposto alcune maestranze a visita medica.

I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Messina, Maria Vermiglio, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura peloritano, Stefano Ammendola, che aveva condiviso gli esiti dell’articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Messina.

Le indagini hanno avuto inizio intorno alla metà dell’anno 2009, quando la Procura della Repubblica di Messina aveva incaricato il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di approfondire alcune circostanze relative ad un referto pervenuto dall’Ispettorato del Lavoro di Messina, che aveva eseguito accertamenti nei confronti dell’impresa edile “RIMOSSO PER OBLIO”, con sede in Marina di Gioiosa Jonica, all’epoca impegnata nell’esecuzione di alcuni lavori nell’area jonica messinese. La ditta RIMOSSO PER OBLIO, di cui è amministratore unico RIMOSSO PER OBLIO di Marina di Gioiosa Jonica, successivamente all’accertamento dell’Ispettorato del Lavoro, aveva presentato per un proprio dipendente un certificato medico rilasciato dallo “RIMOSSO PER OBLIO” con sedi a Roccella Jonica ed a Sinopoli, risultato poi essere soltanto un timbro su un foglio di carta, in quanto non censito e non esistente.

Nel corso delle indagini, i militari del Nucleo Investigativo sono riusciti a ricostruire un circuito associativo attraverso il quale alcuni medici calabresi si mettevano a disposizione di imprese private per il rilascio della documentazione sanitaria riguardante i dipendenti delle stesse imprese. Tale documentazione, come emerso dalle indagini, in diverse circostanze sarebbe stata rilasciata in assenza di accertamenti sanitari.

Al fine di comprendere il circuito relazionale dei vari soggetti, gli investigatori si sono addentrati nel settore degli studi medici privati calabresi rilevando, anche mediante intercettazioni telefoniche e perquisizioni locali effettuate in diverse località della provincia reggina, l’esistenza di un reticolo di società dedite alla realizzazione di certificati medici privi di qualsiasi valore sostanziale.

Nel corso delle indagini si è appurato che tutta l’attività illecita ruotava intorno a due società. La prima società è la “RIMOSSO PER OBLIO”, di Roccella Jonica, la quale si occupa di servizi di consulenza in materia di sicurezza ed igiene del lavoro, che ha come soci i coniugi RIMOSSO PER OBLIO, residente a Roccella Jonica, e RIMOSSO PER OBLIO.

La seconda società è lo “RIMOSSO PER OBLIO” con sede legale a Caulonia del quale sono soci RIMOSSO PER OBLIO, che ne è anche legale rappresentante, ed RIMOSSO PER OBLIO.
I due coniugi RIMOSSO PER OBLIO, complice RIMOSSO PER OBLIO, medico specialista in Medicina del Lavoro e convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, hanno assicurato la fornitura dei “giudizi di idoneità lavorativa”, spesso senza rispettare i previsti protocolli sanitari, ovvero sostituendosi nell’espletamento delle visite mediche a RIMOSSO PER OBLIO, obbligato per legge, quale medico competente, ad effettuare l’intero iter per il rilascio dei certificati.
Sulla scorta del compendio investigativo è stata accertata l’esistenza di un gruppo associato, composto da RIMOSSO PER OBLIO, da RIMOSSO PER OBLIO e da RIMOSSO PER OBLIO, dedito alla commissione di falsi in atti pubblici.

RIMOSSO PER OBLIO e RIMOSSO PER OBLIO, unitamente a RIMOSSO PER OBLIO, avrebbero infatti costituito un sodalizio criminale strutturato e organizzato, le cui finalità consistevano nel procacciarsi i clienti, per lo più datori di lavoro, come l’imprenditore del settore edile RIMOSSO PER OBLIO, per fornire falsi certificati medici al fine di garantire alle ditte private un consistente risparmio nella gestione ed organizzazione della sicurezza sul lavoro lucrando, d’altro canto, guadagni per attività sanitarie mai svolte.
I tre associati avrebbero quindi dato vita allo studio medico RIMOSSO PER OBLIO quale paravento dei loro illeciti traffici, visto che lo stesso studio medico, pur essendo formalmente distinto dalla RIMOSSO PER OBLIO, è appendice di quest’ultima società, avendo recapiti inesistenti e numeri telefonici intestati di fatto ai singoli soci o alla società della RIMOSSO PER OBLIO.

La produzione di atti pubblici falsi rappresenta un modus operandi comune agli indagati per i loro clienti; è evidente, pertanto, che tutti e tre gli associati hanno condiviso l’illegittimo accordo e partecipato alla realizzazione degli scopi del sodalizio. Contestualmente alla citata misura cautelare personale, l’Autorità giudiziaria ha emesso anche il sequestro preventivo della società RIMOSSO PER OBLIO e dello Studio Associato RIMOSSO PER OBLIO, disponendo altresì, nei confronti delle stesse, l’interdizione dall’esercizio dell’attività professionale per la durata di sei mesi.

Di rilievo quest’ultimo provvedimento che colpisce l’attività ed il patrimonio delle due società. Infatti, il D.Lgs. 231/2001 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della legge 29.9.2000 n. 300”, estende alle persone giuridiche la responsabilità per reati commessi da persone fisiche che operano per la società. Inoltre, in aggiunta alla responsabilità della persona fisica che realizza l’eventuale fatto illecito, la normativa ha introdotto la responsabilità in sede penale degli Enti per alcuni reati commessi nell’interesse o a vantaggio degli stessi. Sulla base del citato decreto, l’applicazione di sanzioni interdittive può comportare la sospensione o revoca di licenze, concessioni, autorizzazioni, l’interdizione dall’esercizio dell’attività, il divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione, il divieto di pubblicizzare beni e servizi, l’esclusione da finanziamenti, contributi e sussidi.
Dalle indagini espletate sono emersi infatti i presupposti di cui all’art. 45 del D. Lgs 231/2001, cioè la sussistenza di gravi indizi di responsabilità dell’ente per un illecito amministrativo dipendente da uno dei reati (associazione per delinquere) di cui all’art. 24 dello stesso decreto, nonché fondati e specifici elementi che fanno ritenere concreto il pericolo della reiterazione di illeciti della stessa indole per i quali si è proceduto.

Il GIP del Tribunale di Messina, Maria Vermiglio, ha pienamente condiviso il quadro indiziario presentato dal sostituto procuratore Stefano Ammendola della Procura della Repubblica peloritana, tenuto conto delle modalità e della gravità delle condotte poste in essere dagli indagati, desumibile dal consistente numero di certificati falsi rilasciati sul territorio nazionale, dal cospicuo numero di clienti che chiedevano i servizi della RIMOSSO PER OBLIO-RIMOSSO PER OBLIO, nonché dallo spregiudicato operato degli indagati.

Gli arrestati, tutti ammessi al regime detentivo domiciliare, sono:
– RIMOSSO PER OBLIO;
– RIMOSSO PER OBLIO;
– RIMOSSO PER OBLIO;
– RIMOSSO PER OBLIO.

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