Licenziato dal Supermercato, tenta di uccidere il direttore

Reggio Calabria. Giornata movimentata quella di ieri che non si è conclusa con ben più tragiche conseguenze solo grazie al piano straordinario di controllo del territorio predisposto dal Questore della Provincia di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, che vede numerose pattuglie impegnate nell’arco della giornata pronte ad intervenire in ogni emergenza. E di vera emergenza si è trattato ieri quando, come già ampiamente riportato ieri ai nostri lettori, nel primo efferato episodio criminoso, nel pomeriggio intorno alle ore 15.35 a seguito di richiesta di intervento sulla linea di Pubblico Soccorso “113” della Polizia di Stato, la Sala Operativa della Questura di Reggio Calabria ha inviato con urgenza due equipaggi delle “Volanti” in via Sbarre Superiori per una violenta lite condominiale in atto. Giunto sul posto il personale della Polizia di Stato ha accertato la presenza di tre persone, tutte incensurate: due persone con gravi ferite da arma da taglio, padre e figlio di 58 e di 22 anni, che erano stati aggrediti dall’inquilino del piano sottostante, RIMOSSO PER OBLIO di anni 57, con un grosso coltello la cui lama è risultata essere di circa 35 centimetri.

Dalle prime testimonianze si è appurato, unitamente al personale della Squadra Mobile intervenuto in ausilio delle “Volanti”, che nelle prime ore del pomeriggio a seguito di una violenta lite determinata da problemi di rumori provenienti dall’appartamento dei feriti, questi ultimi, padre e figlio, sono scesi nell’appartamento del coinquilino sottostante ingaggiando una violenta lite verbale con la moglie di RIMOSSO PER OBLIO. È sopraggiunto all’improvviso quest’ultimo armato di un grosso coltello ed è iniziato un inseguimento sulle scale in quanto padre e figlio hanno tentato di rifugiarsi nel loro appartamento, cosa che non gli è riuscita in quanto sono stati raggiunti dai colpi sferrati da RIMOSSO PER OBLIO. Solo l’intervento di alcuni vicini ha rallentato l’efferata aggressione che è stata interrotta dall’intervento del personale delle “Volanti” che ha bloccato l’uomo sequestrandogli un altro coltello a serramanico di ben 20 centimetri che aveva impugnato dopo che alcuni coinquilini accorsi dalle urla gli avevano sottratto l’arma più lunga.

I due feriti sono stati accompagnati in ospedale dove è stata emessa una prognosi di 10 giorni per il padre per lesioni da arma da taglio all’emitorace sinistro, al braccio sinistro ed al gomito sinistro, mentre per il figlio 20 giorni per ferite multiple all’avambraccio sinistro ed al gomito destro con lesioni muscolari che hanno richiesto l’intervento chirurgico.
L’aggressore è stato dichiarato in arresto per duplice tentato omicidio e porto abusivo di arma bianca e portato presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria come disposto dal magistrato competente.

Il secondo episodio assume contorni ancor più drammatici di quelli precedenti perché la vittima del tentato omicidio, il direttore di un supermercato di Pellaro, è stata graziata solo dall’inceppamento dell’arma del suo aggressore, un dipendente licenziato da qualche giorno, armato con una calibro 7,65 con doppio caricatore al seguito. Alle ore 20.40 circa a seguito di richiesta di intervento al “113” della Polizia di Stato, l’equipaggio delle “Volanti” di zona ha raggiunto immediatamente il supermercato denominato “Spaccio Alimentare” sito sulla SS 106 – Pellaro. Non appena giunti sul posto i due operatori della Polizia di Stato hanno individuato una persona sul piazzale antistante l’esercizio commerciale, che stava dirigendosi verso la propria autovettura. Il capo pattuglia ha intimato subito l’Alt Polizia al sospetto e questi, invece, ha infilato la mano in una tasca estraendo una pistola semiautomatica cal. 7,65. Trovandosi di fronte alla persona armata a non più di un metro, il capo pattuglia ha intimato ancora allo sconosciuto, con grande professionalità e freddezza, di gettare l’arma a terra coadiuvato dal suo compagno che stava estraendo l’arma di ordinanza puntandola verso l’uomo armato pronto a far fuoco nella ipotesi estrema di eventuale aggressione al proprio capo pattuglia. Vistosi circondato, l’uomo si è puntato all’improvviso l’arma alla tempia urlando verso i poliziotti che si sarebbe sparato da solo prima che lo facessero loro. Colto un attimo di disattenzione del fermato, distratto da un altro dipendente che dal supermercato lo ha invitato ad abbassare l’arma, i due operatori della “Volante” con grande sangue freddo si sono lanciati sul sospetto riuscendo ad immobilizzarlo e disarmarlo. L’arma è stata messa in sicurezza e si è appurato così che presentava una cartuccia inceppata nella camera di scoppio ed il caricatore con altre sei cartucce inserite nel serbatoio. L’uomo, identificato per RIMOSSO PER OBLIO, con dei precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è stato accuratamente perquisito ed il personale Polstato ha rinvenuto un altro caricatore con 8 cartucce. Anche nella autovettura di RIMOSSO PER OBLIO, una Peugeot, a seguito di accurata perquisizione, sono state rinvenute 6 cartucce dello stesso calibro dell’arma impugnata. Il fermato, che è stato dichiarato in arresto per tentato omicidio e porto abusivo di arma clandestina, è stato portato in Questura ed è iniziata l’attività investigativa unitamente a personale della Squadra Mobile per stabilire l’esatta dinamica dei fatti e la provenienza dell’arma clandestina.

Dopo gli adempimenti di rito è stato condotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria come disposto dal Pubblico Ministero competente. Prosegue l’attività investigativa da parte della Squadra Mobile per accertare ulteriori responsabilità dell’arrestato e la provenienza dell’arma clandestina.

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