Rosarno. All’alba di oggi, agenti della Polizia di Stato della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria – diretti dal vice questore aggiunto Diego Trotta, con il coordinamento del primo dirigente Renato Cortese – hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere e di contestuale sequestro preventivo di beni immobili ed attività commerciali individuali emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria (Procuratore Aggiunto Michele Prestipino Giarritta e Sostituti Procuratori Beatrice Ronchi e Giovanni Musarò), a carico di Giuseppe Spasaro, inteso “U Decu”, di 55 anni, nato a Nicotera (CZ) ma residente a Rosarno (RC).
Spasaro è accusato di concorso nel reato d’intestazione fittizia di beni, aggravato dall’aver favorito gli interessi economici e criminali della ‘ndrina Bellocco, egemone nel “Locale” di ‘ndrangheta di Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro.
Giuseppe Spasaro, con gli indagati Francesco Bellocco, inteso “Ciccio”, di 21 anni, nato a Rosarno, e Luigi Amante, di 20 anni, nato a Gioia Tauro (RC), ma residente a Rosarno sono accusati, rispettivamente, al fine di eludere le disposizioni di Legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, Francesco Bellocco, per il tramite e con il contributo causale e consapevole di Luigi Amante, di attribuire fittiziamente a Giuseppe Spasaro, che accettava, la titolarità formale dell’impresa individuale denominata “Spasaro Giuseppe”, con sede legale in Rosarno, in via Francesco Petrarca n. 14, essendone, in realtà, Francesco Bellocco socio occulto.
La Polizia di Stato ha anche apposto i sigilli ad un capannone di considerevoli dimensioni nella disponibilità dello Spasaro, sito in Rosarno, posto sotto sequestro poiché gestito, di fatto, dalla ‘ndrina Bellocco e, segnatamente, dal latitante Francesco Bellocco, inteso “Ciccio”, classe 1989.
Tanto Giuseppe Spasaro quanto Francesco Bellocco e Luigi Amante erano stati coinvolti nella recente operazione antimafia “Rosarno è Nostra 2” condotta dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria proprio nella Piana di Gioia Tauro e culminata, lo scorso 12 gennaio 2010, nell’esecuzione di ben 17 misure cautelari in carcere – emesse dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia – per associazione per delinquere di tipo mafioso ed intestazione fittizia di beni, aggravata dall’aver aver favorito gli interessi economici e criminali della ‘ndrina Bellocco. Contestualmente alle numerose misure cautelari, la Polizia di Stato, il 12 gennaio scorso, aveva anche posto sotto sequestro due ditte individuali, due società di capitali, due Supermercati di notevoli dimensioni e volume d’affari ubicati a Rosarno, tre eleganti autovetture ed un quadriciclo Minicar Ligier.
L’arresto di stamane scaturisce da una nuova richiesta presentata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria al Gip a carico dello Spasaro a seguito di un intervenuto annullamento della misura personale e patrimoniale a suo carico. Grazie alle successive investigazioni condotte dalla Polizia di Stato si è reso possibile rinnovare il quadro probatorio ed ottenere nuovamente la misura cautelare in carcere, eseguita a Rosarno stamane. Dopo le formalità di rito e l’apposizione dei sigilli al capannone di proprietà dei Bellocco, Giuseppe Spasaro è stato associato presso la casa Circondariale di Reggio Calabria.
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