Santa Flavia (Palermo). Il cerchio si stringe sugli autori del grave tentato omicidio, commesso a Santa Flavia, rinomata località marina della costa palermitana, ai danni di un giovane del luogo. La vicenda ha creato un enorme scalpore sia nella popolazione locale, turbata dalle estreme efferatezza e ferocia dell’azione delittuosa, che nella cronaca palermitana, colpita dalla giovane età delle persone coinvolte, sia della vittima che degli autori del reato, e dalla apparente inspiegabilità del delitto, verosimilmente riconducibile ad una lite sorta per futili motivi alcune ore prima.
Dopo l’arresto di Francesco Urso, sottoposto, il 17 aprile 2010, a fermo di indiziato di delitto, all’esito di articolate, complesse e serrate indagini, i militari della Compagnia di Bagheria hanno identificato in Giovanni Priolo, nato a Palermo, di 26 anni, disoccupato, uno degli autori del reato di tentato omicidio, posto in essere in concorso con Urso. Il giovane è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (Sostituto Procuratore Antonia Pavan), che ha concordato pienamente con le risultanza investigative dell’Arma. Priolo è stato condotto presso la casa circondariale di Palermo “Ucciardone”.
Si attendono gli esiti degli accertamenti scientifici e balistici, disposti dal Pubblico Ministero sui numerosi reperti rinvenuti sulla scena del delitto a conclusione di minuzioso e complesso sopralluogo. Il Ris di Messina è già all’opera da alcuni giorni, in stretto coordinamento con l’Arma territoriale. Inoltre proseguono le indagini finalizzate a individuare altri complici nonché a chiarire il movente che avrebbe spinto i due giovani a commettere il tentato omicidio.
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