Caltagirone (Catania). Lunedì scorso personale del Commissariato di Caltagirone ha arrestato G.M., 40enne di Palagonia, per violenza privata e denunciato un altro soggetto, in concorso, per il medesimo reato e per porto abusivo d’arma.
In particolare, un giovane ha detto al “113” che non poteva fare rientro nella propria abitazione in quanto, mediante cellulare, gli era stata segnalata dai propri parenti la presenza di malintenzionati.
Pertanto, una Volante ha accompagnato a casa il giovane, constatando così l’effettiva presenza di due soggetti vicino ad un’autovettura i quali manifestavano un atteggiamento arrogante verso il giovane.
A quel punto la Volante ha intimato ai due di consegnare i documenti, ma questi hanno detto di non averli al seguito. I poliziotti hanno portato quindi tutte le persone coinvolte negli uffici del Commissariato per chiarire i fatti.
Dai primi accertamenti si è appreso che il giovane calatino aveva lavorato quale raccoglitore di arance per un certo periodo presso una ditta di Palagonia, dove uno dei due soggetti, identificato per G.M., espletava funzioni di capo-squadra.
Per tale lavoro il giovane calatino non era stato retribuito nonostante varie richieste e numerosi solleciti telefonici: proprio quel pomeriggio aveva inviato un sms al G.M. per dirgli che avrebbe intrapreso un’azione sindacale. Per tutta risposta il G.M. lo aveva minacciato di morte assieme ai familiari, precisandogli che non lo avrebbe retribuito e che nel giro di mezz’ora gli avrebbe dato una lezione.
Il giovane si era allarmato, ma confidava nel fatto che il G.M. non era a conoscenza del domicilio di Caltagirone. Invece, il G.M. era riuscito a rintracciare l’abitazione della vittima, citofonando e intimando ai familiari di farlo rientrare subito, altrimenti gli avrebbe distrutto la casa.
Era stato a quel punto che i familiari spaventati avevano avvisato il congiunto il quale, intuito che il suo ex capo-squadra stava passando alle vie di fatto, aveva chiamato la Polizia. Il G.M. è stato quindi tratto in arresto e condotto, su disposizione del Pubblico Ministero, nella propria abitazione di Palagonia per essere sottoposto ai domiciliari. L’altro soggetto, anch’egli di Palagonia e con numerosi precedenti penali, è stato indagato per concorso e per porto abusivo di arma in quanto deteneva una pistola da salve priva del tappo rosso all’interno della propria autovettura con la quale aveva accompagnato il G.M.