Mafia. Bufardeci: «Massima allerta per salvare agricoltura»

Palermo. “L’operazione della Dia di Roma e della Squadra Mobile di Caserta è l’ennesimo tassello di quel puzzle che descrive con sconcertante precisione il dramma vissuto dall’agricoltura del Mezzogiorno. Siamo grati a inquirenti e investigatori per il prezioso lavoro di ‘bonifica’ che ha smantellato, tra Sicilia e Campania, un pericolosissimo network mafioso dedito a imporre il monopolio dei trasporti su gomma ai commercianti e agli autotrasportatori di prodotti ortofrutticoli in tutto il Centro Sud, con la conseguente lievitazione dei prezzi della frutta”. Con queste parole, l’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari della Regione siciliana, Titti Bufardeci, rivolge il proprio plauso ai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Napoli e agli investigatori che hanno decapitato la scellerata alleanza, ai danni degli agricoltori, tra clan del Casalesi e famiglie mafiose catanesi. “Dobbiamo mantenere la massima vigilanza su questi rischi. Non è un mistero – spiega Bufardeci – che quando l’infiltrazione mafiosa prende di mira i settori economici in sofferenza, opera su diversi livelli, iniziando prima ad imporre estorsione ed usura per poi puntare a un controllo diretto delle imprese. L’agricoltura siciliana è in crisi e dobbiamo difenderla anche da questi rischi. Anche per questo motivo, grazie alla legge finanziaria approvata dal parlamento siciliano, abbiamo avviato e abbiamo voluto introdurre un fondo di garanzia antiusura per le aziende agricole. E’ un primo passo che verrà arricchito di nuovi e più approfonditi strumenti di legalità”.

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