Catania. Sfruttamento della prostituzione: 5 arresti della Polizia

Catania. La Squadra Mobile ha eseguito ordinanza di custodia in carcere emessa in data 03.05.2010 dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di 5 cittadini rumeni responsabili di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Sono stati tratti in arresto:

Il medesimo provvedimento è stato notificato alle tre persone già detenute:

In particolare, lo scorso mese di febbraio, la Squadra Mobile e il Commissariato Borgo-Ognina hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto una banda di rumeni, con a capo S.B.S., che sfruttava delle connazionali che si prostituivano tra il viale Africa e la via Cristoforo Colombo. In seguito al fermo la Sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione” della Squadra Mobile ha proseguito le indagini su quello stesso contesto criminale, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Angelo Busacca della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania. Dalle investigazioni è emerso che, dopo l’arresto di S.B.S.. e degli altri rumeni, la madre di questi, S.C., che abitava a Bronte, aveva preso in mano le redini della lucrosa attività gestita dal figlio, provvedendo in prima persona a gestire la prostituzione delle stesse rumene sfruttate dal figlio, percependone gli incassi giornalieri. La donna faceva affidamento sulla collaborazione del convivente, V.A., il quale si occupava di accompagnare le prostitute sul “luogo di lavoro”, di riprenderle alle prime ore dell’alba. Nelle conversazioni, la donna faceva sempre riferimento alla necessità di alleggerire la posizione giudiziaria del figlio, il quale addirittura le aveva chiesto di attivarsi per corrompere pubblici funzionari.
Gli esiti delle attività sono stati rapportati con informativa alla Procura della Repubblica che ha chiesto ed ottenuto dal Gip di Catania, dott. L. Barone, la misura cautelare emessa nei confronti dei cinque con l’accusa di far parte di un’associazione finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. La donna e il convivente sono stati rintracciati mentre erano nei pressi del carcere di piazza Lanza, dove la donna si apprestava ad effettuare il colloquio con il figlio. I due, dopo l’arresto, sono stati associati alla medesima Casa Circondariale.

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