I “Marvanza Reggae Sound” premiati dal Comune di Monasterace

Monasterace (Reggio Calabria). Un grazie ai Marvanza, «che con i loro colori, l’allegria e il sound inconfondibile hanno portato sul palco del primo maggio in piazza San Giovanni a Roma anche l’orgoglio e il calore della nostra terra, con la certezza che questo sarà il primo di una lunga serie di successi»: questo il senso della targa consegnata stamattina dal primo cittadino di Monasterace Maria Carmela Lanzetta come  pubblico riconoscimento al gruppo reggae.

La manifestazione si è svolta nella sala consiliare di Monasterace, di fronte agli alunni delle scuole medie e della Ragioneria, alla presenza, inoltre, di alcuni membri dell’Amministrazione comunali e molti curiosi. Dopo l’ingresso tra gli applausi dei quattro “eroi” di Piazza San Giovanni, è stato analizzato con un video il percorso artistico dei Marvanza, quello che, tappa dopo tappa, ha consegnato loro la vittoria del contest “Primo maggio tutto l’anno” e, di conseguenza, li ha portati ad esibirsi davanti al pubblico del concerto più importante d’Europa.

Un video che mette in evidenza gli sforzi e il lavoro dei Marvanza, che spiegano i risultati ottenuti attribuendo il loro successo non al caso ma un duro lavoro lungo quattro anni. «E’ importante capire che non è vero che i risultati si ottengono solo pagando o sfruttando amicizie importanti– ha commentato Ivan Lentini, voce e frontman del gruppo – l’unica cosa da fare è lavorare duro e i risultati prima o poi arriveranno. Se fosse dipeso dai soldi o dalle amicizie non sarebbe dovuto passare tutto questo tempo, avremmo potuto suonare al primo maggio l’anno scorso o l’anno prima ancora. Invece noi siamo stati lì perchè abbiamo lavorato e alla fine i nostri sforzi sono stati premiati».

Un modo per mandare anche un messaggio positivo a tutti i ragazzi presenti, un consiglio utile per il loro futuro e per imboccare la strada giusta nella vita. «Bisogna andare oltre internet e tutto ciò che ci fa chiudere in noi stessi – ha aggiunto Mafalda Gara, voce e sax – la musica è qualcosa che ci forma e anche se non lo fate per diventare musicisti è qualcosa che vi aiuterà a costruire anche un po’ voi stessi, le persone che sarete. È un modo per fare qualcosa di costruttivo ed educativo per voi e questo è l’unico consiglio che mi sento di darvi».

Nulla dipende, dunque, dalla fortuna: dietro il primo maggio ci sono quattro anni di sacrifici e impegno, quattro anni in cui ogni attimo della loro giornata è stato dedicato solo ed esclusivamente alla musica, il lavoro più bello del mondo, spiegano, ma pur sempre un lavoro. «Sono stati anni molto intensi, di duro lavoro – ha commentato Claudio Chiera, basso – ma quando siamo arrivati su quel palco tutti gli sforzi si sono quasi annullati, sono spariti. Questo risultato è arrivato tutto d’un colpo ed è stato per noi la concretizzazione di tutto, un punto di partenza che ci invoglia a lavorare ancora per portare avanti questo progetto al meglio e che ci fa credere ancora di più nella forza della musica».

Il loro reggae fuori dagli schemi e libero da vincoli di stile è il mezzo con il quale i Marvanza urlano concerto dopo concerto il loro appello sociale contro il disinteresse dello stato, insieme  ad una visione ottimistica e allegra della vita. Un reggae pacifista e rivoluzionario al tempo stesso, che sottolinea l’importanza di far aprire gli occhi di fronte ai problemi quotidiani della nostra terra. Il loro reggae è, dunque, un esempio per i ragazzi di Monasterace. I Marvanza vestono dunque i panni di coloro che vogliono trascinare la loro patria fuori dal limbo nel quale si è impantanata, attraverso i proclami sociali e gli inni all’amore tipici delle loro note, colorando la loro Calabria con i suoni caldi di un nuovo modo di fare reggae.

La premiazione si è dunque conclusa con la consegna della targa da parte del primo cittadino e con un regalo da parte dei Marvanza, che hanno donato al comune una foto autografata con alcuni momenti della loro presenza sul palco del primo maggio e la loro maglia, come promemoria della loro straordinaria avventura.

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