Reggio Calabria. Un giusto riconoscimento a chi, in Italia e nel mondo, viene apprezzato per i propri prodotti, e un po’ snobbati invece proprio nel territorio in cui dovrebbero registrare una sorta di consacrazione ufficiale. Parliamo delle aziende vinicole Criserà e Tramontana, rispettivamente di Catona e Gallico, premiate stamattina con targhe e pergamene durante la conferenza stampa svoltasi nel salone delle conferenze della Provincia dall’assessore alle attività produttive Antonio Scali.
Due aziende, rappresentate dai cugini Franco e Antonio Tramontana, che hanno avuto il massimo riconoscimento con la “Gran Menzione” alla 44ª edizione del Vinitaly di Verona, la manifestazione ormai da tempo considerata il punto di riferimento dell’universo enologico nazionale ed internazionale, numero uno al mondo per dimensioni e che nel tempo è andata assumendo un rilievo sempre più importante aprendosi alle innovazioni e imponendosi all’attenzione degli operatori non solo come fiera commerciale ma anche come vero e proprio evento assolutamente da non perdere. Il vino “Nerone di Calabria”, prodotto con uve Sangiovese al 30 per cento e Nerello calabrese per il 70 per cento, ha addirittura ricevuto i “cinque grappoli” dell’associazione italiana sommelier, premio che si assegna dopo attente e rigorose valutazioni. E che dire del “Pellaro Igt rosso 2008”, anche questo premiato a Verona?
Il problema è che, come sottolineato nel corso della conferenza stampa dal presidente regionale dell’Ais (Associazione italiana sommelier) ben l’ottanta per cento dei ristoratori calabresi non offre alla propria clientela vini locali, unanimemente riconosciuti per la loro grande qualità. Un paradosso veramente incredibile per il quale tutte le categorie produttive dovrebbero sforzarsi di metterci una pezza.
dgr