Polistena. Grave intimidazione al PdCI e alla famiglia Tripodi

Polistena (Reggio Calabria). Il giorno 11 maggio alle ore 12.10, convocato presso il locale Commissariato di Polizia di Polistena, è stata notificata al nostro segretario di sezione, Michele Tripodi, un avviso per gli “accertamenti tecnici irripetibili” da eseguire su di un plico postale che doveva essere recapitato il 17 febbraio all’indirizzo del PdCI di Polistena, ma che è stato definitivamente ed opportunamente intercettato e sequestrato dalla Questura di Catanzaro il 1° marzo 2010 presso il centro regionale di smistamento della posta. Il contenuto del plico mai giunto a destinazione, di cui sino ad oggi noi stessi disconoscevamo l’esistenza, si apprende dopo approfondimenti avvenuti nelle ultime ore in Questura, risulta essere una lettera minatoria contro la famiglia Tripodi accompagnata con minacce di morte e tre cartucce calibro 12 a palla unica indirizzate, a tre massimi dirigenti del PdCI: Girolamo Tripodi ex parlamentare e componente della Commissione antimafia, Michelangelo Tripodi all’epoca dei fatti Assessore regionale e candidato alle regionali, e Michele Tripodi all’epoca candidato a sindaco, ma Assessore Provinciale e segretario di sezione in carica. Nell’esprimere la piena solidarietà e vicinanza ai diretti interessati ed alla famiglia Tripodi, per la grave minaccia subita, non possiamo non evidenziare che la Procura di Catanzaro abbia aperto d’ufficio un procedimento penale contro gli autori dell’intimidazione, chiaramente eseguita secondo copione mafioso, senza tuttavia portare a conoscenza in modo tempestivo il PdCI di Polistena ed i suoi dirigenti, destinatari del plico, come riteniamo sarebbe stato utile e opportuno. Oltretutto il macabro messaggio intimidatorio, è stato indirizzato proprio nel pieno di una campagna elettorale difficile, che nella nostra città la sezione del PdCI ha condotto in prima linea: per le regionali, sostenendo il candidato Michelangelo Tripodi, e per le comunali sostenendo il candidato a Sindaco Michele Tripodi, entrambi destinatari del messaggio di morte. A tal proposito, giova ricordare che il 17 febbraio, la lista Rilanciamo Polistena, espressione del PdCI e di indipendenti di sinistra, con candidato a Sindaco Michele Tripodi, ancora non era stata presentata. Dietro tale inqualificabile gesto tipicamente mafioso, e nella mente di chi lo ha confezionato, si legge il tentativo di bloccare l’avanzata di una lista nuova, giovane, onesta, di alto profilo morale, che è stata capace di vincere con la forza delle idee, della trasparenza, della legalità, rifiutando pubblicamente i voti della mafia. Attraverso tale intimidazione, si è tentato di impaurire e destabilizzare il partito, i militanti, i dirigenti, e tutti quei cittadini che oggi sentono di dover condividere insieme alla famiglia Tripodi, la grave minaccia subita, che intendiamo respingere con il solito ardire di chi ha fatto politica sempre nel segno della legalità, per dare giustizia ai più deboli, e combattendo senza paura i poteri delle consorterie mafiose. Il Sindaco in carica Michele Tripodi con la nuova Amministrazione Comunale, ha impresso un’azione decisiva, di svolta rispetto al passato, innovando principalmente i metodi di governo della cosa pubblica a Polistena, lontano da complicità e da forme di pressione e condizionamento mafioso e di qualunque altro genere. Pertanto e senza volere interferire sulle indagini della Procura di Catanzaro, la sezione del PdCI di Polsitena ritiene, come parte offesa, di voler approfondire gli aspetti non chiariti della vicenda, affinchè si giunga al più presto all’individuazione degli esecutori e dei mandanti della grave intimidazione ed assicurarli prontamente alla giustizia.

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