Bagnara. Armi ed esplosivo rinvenuti dalla Polizia, arrestate due persone

Bagnara Calabra (Reggio Calabria). Nella mattinata odierna personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Palmi, diretto dal vice questore aggiunto Stefano Dodaro, nel corso di attività di polizia giudiziaria d’iniziativa, ha rinvenuto in due siti diversi, entrambi nel Comune di Bagnara Calabra, armi ed esplosivi, complessivamente un vero arsenale, procedendo all’arresto di due persone.
Alle ore 7,00 circa, in un terreno confinante con i binari delle Ferrovie dello Stato, sito alle spalle dell’abitazione di Antonino Catalano, 65enne nato a Scilla e residente a Bagnara Calabra, che ne ha l’uso, personale del Commissariato ha rinvenuto in una specie di grotta costruita sul terreno all’interno di un canneto, sotterrato, un cilindro di plastica lungo 60 cm., oltre 3 chilogrammi di esplosivo, così suddiviso:

Sul luogo dove è stato rinvenuto l’esplosivo è prontamente intervenuto l’artificiere del Nucleo antisabotaggio presso il XII Reparto Mobile della Polizia di Stato, che ha precisato che i candelotti Premex sono del tipo di quelli utilizzati per i lavori di ammodernamento della A3 Salerno-Reggio Calabria, con forti potenzialità, ma che non erano stato predisposti per deflagrare, mentre l’ordigno esplosivo di kg 0,900 circa era pronto all’uso. Antonino Catalano, con precedenti per armi, padre di Francesco Catalano, nato a Reggio Calabria l’8.8.1980, ucciso a colpi d’arma da fuoco il 21.2.2010, è stato conseguentemente arrestato.

Sempre alle ore 7,00 odierne, un’altra Squadra del Commissariato, in contrada Pellegrina, sempre nel Comune di Bagnara, zona al confine con il Comune di Palmi, in un terreno di proprietà di Antonio Cardillo, 43enne nato e residente a Bagnara Calabra, operaio, ha rinvenuto e sequestrato, abilmente celate all’interno di un secchio in plastica, del tipo utilizzato per contenere pittura murale interrato ai piedi di un arbusto, le seguenti armi e munizioni:

Anche Antonio Cardillo è stato pertanto tratto in arresto dagli agenti della Polstato. La Procura della Repubblica di Reggio Calabria, competente, è stata avvisata. Proseguono intanto le indagini a cura del Commissariato di Palmi.

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