Roma. I Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni (ex art. 12 sexies della legge 356/92) emesso dal G.I.P. del Tribunale di Civitavecchia, Dott. Angelo Giannetti, su richiesta della Procura della Repubblica di Civitavecchia – Dr.ssa Margherita Pinto nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Time & Money” intestati a un pregiudicato 37enne di Civitavecchia, indagato per usura. Si tratta di 3 appartamenti, 2 locali commerciali, 3 magazzini e 2 terreni, 3 autovetture ed 1 motociclo, 1 autocarro ed 1 rimorchio, orologi di marca e conti bancari. L’indagine, eseguita dai Carabinieri dalla Stazione di Civitavecchia, ha consentito di portare alla luce un vasto giro di usura gestito dal pregiudicato, già condannato per traffico di stupefacenti e attualmente gestore di una palestra, che nel periodo compreso tra gennaio e maggio del 2009 aveva prestato somme di denaro a 4 persone per importi leggermente inferiori ai 100.000,00 euro ciascuno, applicando interessi mensili del 30%.
Partita nel 2008, l’attività investigativa è partita dopo la denuncia di furto, sporta dall’indagato, di un’intera collezione di orologi di prestigio e preziosi per un valore di oltre € 150.000,00, coperti da assicurazione, spariti dalla sua abitazione. Gli investigatori, temendo che si trattasse di una truffa ai danni della compagnia assicurativa, avviarono una serie di indagini sui rapporti che il pregiudicato tesseva con altri personaggi del litorale laziale. Proprio su questo fronte sono emerse delle anomale emissioni di assegni da parte dell’indagato, che dichiarò di averli versati a fronte del pagamento dei gioielli che gli erano stati rubati. In realtà la compravendita degli orologi era stata condotta ad hoc per coprire la sua attività usuraria. Di fondamentale importanza, in questo senso, furono le dichiarazioni fornite da una vittima, un impiegato della zona che si era rivolto al pregiudicato per far fronte, con un prestito, al grave momento di difficoltà economica in cui si era venuto a trovare dopo essersi separato dalla moglie. Tali concessioni, dell’ordine di alcune migliaia di euro, in poco tempo lievitarono assumendo importi vertiginosi, ai quali le vittime non riuscivano a far fronte. Gli accertamenti sono stati estesi all’acquisto di appartamenti e terreni da parte dell’indagato, che nonostante dichiarasse al fisco solo 3.000 euro annui, conduceva un tenore di vita altissimo con i proventi dell’attività usuraria. In un caso è emerso che un imprenditore di Civitavecchia, ennesima vittima dell’usuraio, era stato costretto a cedere un terreno per estinguere il debito contratto. La misura cautelare reale – sequestro preventivo, ex art. 12 sexies della legge 356/92, – resa possibile quando ci si trova di fronte ad un possesso ingiustificato di beni e sproporzione del valore dei beni rispetto al reddito o all’attività economica esercitata – è già stata più volte applicata da parte dei Carabinieri del Gruppo di Ostia in analoghe operazioni di servizio contro la criminalità sul litorale romano.