Ancora due arresti della Guardia di Finanza per trasporto abusivo di materiali pericolosi per la salute

Reggio Calabria. Mentre sono in corso gli accertamenti per identificare i responsabili dello scempio ambientale sulla spiaggia di Bocale, le Fiamme Gialle del Gruppo di Reggio Calabria hanno tratto in arresto E.G. 31 anni e S.A. 45 anni perché sorpresi a bordo del loro camion nel momento in cui erano assorti a scaricare rifiuti pericolosi. I militari, dopo un lungo appostamento nel centro cittadino, hanno notato, nelle immediate vicinanze, un pesante automezzo intento a ricevere un grosso carico di materiale proveniente da scarti della lavorazione edile. I finanzieri hanno quindi deciso di seguire, senza farsi notare, il mezzo al fine di individuare il sito di stoccaggio, successivamente individuato nei pressi di Gioia Tauro all’interno di un terreno di proprietà di M.O. 76 anni. I successivi riscontri hanno permesso di acclarare che i soggetti fermati erano sprovvisti delle autorizzazioni previste sia per il trasporto che per il conferimento dei rifiuti. I responsabili sono stati quindi condotti nella locale caserma della Guardia di Finanza dove si è proceduto a comunicare quanto accaduto al p.m. di turno presso la Procura presso Tribunale di Palmi – D.ssa Pantano – che ha disposto l’arresto di entrambi gli occupanti del mezzo per violazione dell’art. 6 della legge n. 210 del 2008 provvedimento che sanziona con la reclusione fino a 6 anni le fattispecie di trasporto e conferimento illegale di rifiuti in Calabria, Campania e Sicilia, regioni, quest’ultime, sottoposte a misure straordinarie in materia di smaltimento rifiuti e tutela ambientale, e la denuncia a piede libero del proprietario del terreno. Lo stesso magistrato ha disposto inoltre il processo con il rito per direttissima e nella tarda mattinata del giorno seguente il giudice del Tribunale di Palmi – D.ssa Alessandra Borselli – ha stabilito su patteggiamento delle parti rispettivamente le pene di anni 1 di reclusione e 10.000 euro di multa e mesi 6 di reclusione e 5.000 euro di multa, in quanto quest’ultimo risultato incensurato. I diversi sequestri operati dalla Guardia di Finanza nel territorio della provincia testimoniano un forte impegno del corpo verso la tutela della salute pubblica e la salvaguardia del patrimonio naturalistico ma lasciano supporre sempre piu’ la presenza di una sorta di regia occulta vicina ad organizzazioni criminali che lucrano su tali disastri ambientali a scapito dell’intera comunità calabrese.

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