Palermo. Operazione dei Carabinieri: decapitato asse della droga tra Palermo e Monreale

Palermo. Alle prime luci dell’alba, oltre 70 Carabinieri del Gruppo di Monreale, con l’ausilio di un elicottero e di unità cinofile, recentemente specializzate in Nord Europa, a conclusione di una mirata e prolungata attività investigativa, hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti nella Provincia di Palermo, emesse il 13 maggio dal Tribunale d Palermo — Sezione Gip su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale, Sostituto Procuratore Emilio Pisante.
L’operazione odierna è il naturale proseguimento di quelle relative ai mesi di Ottobre e Novembre dell’anno 2009, che aveva portato all’arresto di sei giovani spacciatori nella cittadina normanna di Monreale. L’attività investigativa, coordinata dal Gruppo Carabinieri di Monreale, in appena cinque mesi, ha permesso di ricostruire e, conseguentemente, disarticolare l’asse del traffico di sostanze stupefacenti tra Palermo e Monreale, con ramificazioni fino a Lampedusa, dove i Palermitani si recavano appositamente per dedicarsi alla vendita delle sostanze stupefacenti, in occasioni di grandi eventi. Gli oltre 70 Carabinieri, infatti, dopo aver bloccato tutte le principali strade in ingresso dal paese e cinturato sin dalla notte scorsa alcune abitazioni di “interesse operativo”, hanno dapprima individuato, con il prezioso ausilio di un elicottero, e successivamente arrestato, cinque persone, alcune già conosciute dai militari, in quanto già arrestate nel corso dell’attività di indagine. I cinque avevano scelto una strada facile e sicura per guadagnare parecchio denaro: lo spaccio di cocaina e hashish, la prima confezionata con una particolare forma “a goccia”, e per questo, particolarmente diffusa anche fra minorenni. Gli arrestati, tuttavia, hanno sbagliato a considerare che fosse sufficiente utilizzare un linguaggio criptico e servirsi di schede intestate a persone inesistenti per eludere le indagini degli uomini dell’Arma del Gruppo di Monreale, condotte sia con strumenti tradizionali, quali osservazioni, controlli e pedinamenti e principalmente, attraverso strumenti più sofisticati e ad elevato contenuto tecnologico, quali le intercettazioni telefoniche.
Giovanni Corona, in particolare, 26enne del posto, da poco uscito dagli arresti domiciliari, svolgeva la propria attività illecita di giorno nelle piazze di Monreale, mentre la notte riforniva gli assuntori dei principali locali notturni di Palermo e provincia. Il giovane monrealese era solito nascondere lo stupefacente del tipo cocaina, all’interno degli slip, ma nonostante ciò, era stato già arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Monreale lo scorso agosto, quando i militari lo avevano sorpreso intento a vendere alcuni grammi di cocaina a turisti del Nord Italia. L’attenta e paziente attività investigativa dei Carabinieri della Compagnia di Monreale, articolata soprattutto su mirati servizi di osservazione, ha consentito, tuttavia, non solo, di individuare i principali acquirenti di Corona ma anche il suo principale fornitore, Antonino Chifari, anche lui arrestato questa mattina nel corso del blitz. Chifari, 27enne di Palermo, rappresentava l’anello di congiunzione tra Palermo e la provincia, già gravato da numerosi precedenti di Polizia, ha dimostrato, inoltre, una maniacale attenzione nell’eludere l’attività investigativa dei Carabinieri. Si faceva chiamare, infatti, dai suoi acquirenti, alcuni anche della provincia di Messina, solo con il diminutivo “Tony”, ma, soprattutto, utilizzava per contattare clienti e fornitori prevalentemente impianti stradali, rendendo molto difficile la sua individuazione. E’ stato, tuttavia, come in ogni film che si rispetti, l’amore per una donna a portare i Carabinieri di Monreale sulle sue tracce. Infatti i militari seguendo una Smart di colore nero guidata da una donna, Domenica Ferrante, anche lei arrestata nella giornata odierna, sono riusciti dapprima a individuare Chifari e successivamente ad operare numerosi sequestri di cocaina a carico dei suoi acquirenti. Questi ultimi, verosimilmente impauriti del carisma criminale dell’uomo, non solo dichiaravano ai Carabinieri di aver acquistato lo stupefacente altrove, ma addirittura, provvedevano, appena uscivano dalla Caserma di Monreale, ad avvisarlo di essere stati controllati e gli consigliavano di interrompere la propria attività illecita. Proprio per aver aiutato gli spacciatori a eludere le indagini, nell’ambito dell’attività odierna, uno di essi è stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di favoreggiamento personale. I Carabinieri della Compagnia di Monreale temendo che tutta la propria attività potesse essere compromessa, hanno deciso, di arrestare Chifari mentre cedeva a un giovane dello stupefacente in pieno centro a Palermo, unitamente alla sua compagna Domenica Ferrante. Quest’ultima, 33enne, di Palermo, già madre di alcuni bambini, coadiuvava l’uomo sia nella vendita sia nella conservazione dello stupefacente, tanto che nel corso del blitz i Carabinieri li hanno sorpresi all’interno dello stesso appartamento di Palermo.
L’attività d’indagine dei Carabinieri di Monreale, inoltre, ha permesso di stroncare anche un filone di vendita e consumo di hashish, che addirittura aveva delle ramificazioni fino a Lampedusa. Lo scorso settembre, infatti, i Carabinieri avevano sequestrato dopo uno spettacolare inseguimento sulla via Regione Siciliana, quasi due chilogrammi di hashish diretti verso la piccola isola Siciliana, teatro d’importanti eventi mondani nel corso di quel periodo. All’epoca furono arrestati due giovani corrieri, ma a distanza di quasi un anno. I Carabinieri sono riusciti a individuare sia chi aveva venduto quello stupefacente, Giuseppe Filippone, 22enne di Palermo, sia un complice degli arrestati di quel giorno, Salvatore Tomasino, 34enne di Mezzo-Monreale, che dall’isola di Lampedusa dirigeva tutte le operazioni dell’acquisto della droga. Le manette dell’Arma di Monreale, pertanto, sono scattate nel corso della notte, anche per Filippone, mentre Tomasino è stato bloccato nella tarda serata, mentre si accingeva a partire proprio per Lampedusa.
Tutti gli arrestati sono stati accompagnati presso la Caserma, sede del Comando Gruppo di Monreale centro nevralgico e di coordinamento dell’operazione. Dopo le incombenze di rito, Tomasino e Chifari sono stati condotti presso il carcere Ucciardone di Palermo mentre gli altri sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante per l’interrogatorio di garanzia.

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