Catania. Personale della Squadra Mobile, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania Carlo Cannella, ha tratto in arresto quattro uomini, tutti ritenuti responsabili in concorso tra loro, del reato di omicidio preterintenzionale, aggravato dalle finalità mafiose, ai danni di Francesco Valenti, di Catania (cl.73), già sottoposto alla sorveglianza speciale, commesso a Catania l’1.03.2005.
I quattro uomini arrestati sono:
- L.Z., 28enne nato a Catania, con precedenti per reati contro la persona, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale;
- D.M., 32enne di Catania cl.78, con precedenti per reati contro la persona ed in materia di armi, già detenuto per altra causa;
- A.G., 42enne nato a Catania, con precedenti per reati contro la persona, in materia di armi, già detenuto per altra causa;
- A.L., 37enne di Catania, con precedenti per associazione mafiosa ed altro, già detenuto per altra causa, quest’ultimo è accusato anche del reato di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.
Nel tardo pomeriggio dell’1 marzo 2005 Francesco Valenti, mentre si trovava all’incrocio tra la via della Concordia e la via Scaldara, nel quartiere popolare di San Cristoforo, venne attinto alla gamba destra da alcuni colpi di pistola calibro 7,65 e spirò durante il tragitto verso l’ospedale a causa della grave perdita di sangue causata da una lesione arteriosa. Le attività investigative condotte dalla Squadra Mobile di Catania, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Catania, indicarono che, in realtà, il Valenti era obiettivo di un’azione punitiva, una “gambizzazione”, da parte di alcuni appartenenti al clan mafioso dei “carateddi”, cosca fortemente radicata nella zona teatro del delitto.
Le recenti dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, elemento che rivestiva ruolo di primo piano del gruppo mafioso dei “carateddi”, hanno arricchito il quadro indiziario, permettendo di fare luce sull’episodio delittuoso. Il collaboratore ha indicato che materiale autore del ferimento sarebbe stato A.L., meglio noto come “Piripicchio”, il quale aveva agito con L.Z., A.G. e D.M., questi ultimi organici ai carateddi.
A scatenare l’aggressione furono i contrasti per affari di stupefacenti intrattenuti con il Valenti, il quale invece sarebbe stato in un gruppo criminale organico alla cosca Santapaola. In particolare, la vittima non avrebbe onorato un debito acceso nei confronti di A.L., che si determinò a punirlo gambizzandolo. Sulle indicazioni del collaboratore, sono state acquisite nuove indicazioni testimoniali che ne hanno dato pieno riscontro.
L’arresto di L.Z., che da tempo si era allontanato da Catania, perché temeva per la propria incolumità, è stato operato dalla Squadra Mobile di Catania e Ancona a Chiaravalle (AN). Le indagini sono state coordinate dal Sostituto Procuratore della Dda di Catania Pasquale Pacifico.