Reggio Calabria. Cala il sipario sul “Reggio Calabria Top Jazz Festival”, un evento musicale organizzato dal Comune di Reggio Calabria in collaborazione con l’Associazione Culturale Jonica e la rivista Musica Jazz. La rassegna ha regalato cinque giorni di splendide costruzioni ritmiche improvvisate dai migliori jazzisti dell’area mediterranea. Gli artisti hanno allietato le serate di numerosi appassionati che hanno gremito la platea del Teatro Comunale “Francesco Cilea”. La manifestazione si colloca in un processo culturale che gradualmente mira ad allargare gli orizzonti musicali di un pubblico non composto esclusivamente da esperti del genere, ma che vede il coinvolgimento di larghe fasce di spettatori, grazie anche ai prezzi popolari che ne hanno permesso una maggiore fruibilità.
I nomi degli artisti presenti nel programma del Festival sono i più importanti del panorama jazzistico italiano ed internazionale, tra cui si distinguono musicisti che hanno fatto la storia del jazz, come Enrico Rava o Paolo Fresu, e astri nascenti del genere come Giovanni Guidi e The Unknown Rebel Band, solo per citarne alcuni. La sera di chiusura dell’evento è stata inaugurata proprio da Giovanni Guidi che, accompagnato dagli altri componenti del progetto “The Unknown Rebel Band”, ha colorato le mura del Cilea con note di libertà. “The Unknown Rebel Band”, infatti, è un ensemble jazzistico che nasce per raccontare, attraverso gli strumenti musicali e le interpretazioni dei componenti, storie di libertà e ribellione che hanno cambiato il corso della storia o che, più semplicemente, hanno lasciato un segno indelebile negli animi di chi li ha vissuti. Finita l’esibizione del giovane jazzista italiano spetta al “Maria João e Màrio Laginha Quintet” chiudere definitivamente il Top Jazz Festival. Il quintetto portoghese ha eseguito virtuosismi musicali degni di nota, coinvolgendo emotivamente il pubblico presente in ogni esecuzione. La voce straordinaria di Maria João ha catturato la platea con la sua magia ed originalità guidandola lungo i sentieri di un jazz fortemente influenzato dai ritmi lusitani.
Riccardo Morabito