Trematerra interviene sul Piano di gestione per la pesca

Catanzaro. “Abbiamo studiato attentamente il Piano gestionale relativo all’attuazione del regolamento comunitario 1967/06 trasmessoci dal Ministero. A nostro avviso è indispensabile che vengano inserite delle opportune modifiche e/o deroghe. Un intervento di questo tipo renderebbe l’intero litorale calabrese interdetto alle attività di pesca e soprattutto a quella praticata con sciabica e circuizione. Questo non sarebbe accettabile. La nostra posizione è chiara: la peculiarità delle marinerie calabresi, l’importanza sociale ed economica rivestita delle pesche speciali e i vincoli ambientali già in vigore sulle coste regionali sono dei fattori che vanno considerati e da cui non si può prescindere”. Queste – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale – le osservazioni al Piano di gestione per la pesca con sciabica e circuizione dell’assessore regionale all’Agricoltura con delega alla pesca Michele Trematerra. “Per chiarire le nostre perplessità – ha aggiunto Trematerra – è utile ricordare dei dati e porre l’ attenzione su alcune considerazioni: la pesca speciale in Calabria è esercitata dal 17,3% della flotta complessiva; nel 2009 si sono registrati 550 quintali di pescato totali e 210 di bianchetto. Le attività di pesca in questo comparto, inoltre, sono storicamente orientate verso l’uso di strumenti di pesca altamente selettivi e in linea con le stesse prescrizioni del regolamento Comunitario 1967/06. Pertanto, esprimo profonde perplessità sul piano di gestione pervenuto alle regioni e la necessità di inserire le modifiche sostenibili e praticabili già prodotte e fatte pervenire all’attenzione della direzione generale della Pesca Marittime e dell’Acquacoltura del Ministero delle Politiche alimentari, agricole e forestali”.

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