Catania. Estorsione: 3 arresti e un fermo della Polizia

Catania. Nella tarda mattinata di martedì scorso, personale della Squadra Mobile – Sezione Criminalità Organizzata, a conclusione di mirata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Catania, ha tratto in arresto 3 persone fermandone una quarta per estorsione continuata ed aggravata dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa “Santapaola–Ercolano” e più precisamente:

arrestati in flagranza di reato, la mattina del 25 maggio;

quest’ultimo sottoposto a successivo provvedimento di fermo di indiziato di delitto disposto dalla D.D.A. di Catania.

I quattro sono tutti residenti a Catania nel quartiere di Picanello nel quale è fortemente radicata l’associazione mafiosa “Santapaola–Ercolano”. Le indagini, che si sono avvalse anche delle video-riprese autorizzate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, hanno documentato che la mattina del 25 maggio C.N., G.T. e A.C., tutti noti alle forze dell’ordine, hanno fatto ingresso all’interno di un noto stabilimento balneare della zona della Scogliera di Catania dove C.N. si è fatto consegnare una somma di denaro dal titolare dell’azienda. La vittima, solo alla contestazione delle evidenze, ha ammesso di aver consegnato ai tre la somma di 2500 euro, quale prima tranche dei 5.000 che per ciascuna stagione balneare la sua ditta era costretta a versare, da circa quindici anni, alla frangia del quartiere Picanello della cosca “Santapaola–Ercolano”.
Tra gli arrestati, secondo quanto riportato in una nota stampa della Questura di Catania, C.N. annovera già precedenti penali per associazione mafiosa. Gli arrestati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bicocca a disposizione della Dda di Catania.
Le indagini hanno consentito di svelare altri particolari dell’attività estortiva, in quanto il titolare dello stabilimento era altresì obbligato ad affidare la gestione del parcheggio annesso ad un cognato di A.C., P.N., senza alcun diritto sugli introiti. P..N. secondo l’accusa si occupava talvolta anche di incassare il “pizzo”. Di recente, la gestione del parcheggio era stata affidata ad altri e la vittima qualche settimana addietro era stata costretta, dopo che un suo parente aveva subito un’aggressione, a versare la somma di 500 euro ad A.C. per sostenere economicamente il “danno” del P.N.. Sulla scorta degli elementi raccolti, la Dda di Catania ha emesso decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di P.N., eseguito questa mattina dalla Squadra Mobile-SCO che lo ha bloccato proprio nella zona lungomare della Scogliera.

 

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