Forum Pd sull’immigrazione: “Creare una comune convivenza tra italiani e nuovi italiani”

Roma. “Il filo conduttore per la costruzione di un’Italia giovane parte dalla creazione di una comune convivenza tra italiani e nuovi italiani”. Ecco il motivo che ha contraddistinto la discussione che si è tenuta durante il forum sull’immigrazione del partito democratico a Roma.
Coordinatore del forum Marco Pacciotti, che ha presieduto i lavori. Alla discussione hanno partecipato l’On.Livia Turco, presidente del forum nazionale, Khalid Chaouki, responsabile nazionale immigrazione per i giovani democratici, Maurizio Migliavacca, coordinatore organizzativo del partito democratico.
Veri protagonisti della discussione sono state le esperienze portate dai rappresentanti delle comunità straniere in Italia, dell’associazionismo,del volontariato, delle forze sociali ed economiche, del Terzo Settore e delle Amministrazioni locali.
Il Partito Democratico ha fissato in una piattaforma i punti cardine del suo progetto politico in tema di immigrazione.
Ne è emerso, per la prima volta, un impegno concreto su alcuni punti. Tra i principali ricordiamo:
– estensione del diritto di voto amministrativo agli immigrati regolari;
– modifica della legge che disciplina il conseguimento dello status di cittadino, partendo dalla proposta di legge Sarubbi-Granata;
– promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio civile nazionale, partendo dalla proposta di legge di iniziativa dell’on. Turco.
Il Forum Nazionale ha voluto essere solo il momento di apertura di uno sviluppo di tanti Forum su scala regionale, provinciale e locale.
Obiettivo fondamentale: creare una tavola di discussione aperta a tutti colo che operano nel settore dell’immigrazione: amministratori locali, associazioni, aziende, immigrati.
È a partire dalle cose concrete che si realizzano la convivenza e l’integrazione. Per questo il forum propone, non solo l’aggiornamento legislativo, ma anche quello dell’azione quotidiana per combattere i pregiudizi e la discriminazione, per contrastare l’illegalità, promuovere i diritti umani e la dignità della persona, per promuovere la civile convivenza.
Per questo si è scelto di elaborare una piattaforma del PD per il governo dell’immigrazione e la civile convivenza, che contiene le questioni urgenti, i punti concreti da far vivere nella battaglia di oggi, per migliorare la vita di tanti immigrati e indirettamente di tutti i cittadini.
In un contesto nazionale dominato dalla xenofobia, l’esasperazione della paura, si deve mutare l’idea che si ha oggi dell’immigrato come forza lavoro da usare e rispedire a casa finita la sua funzione.
Si deve passare dall’idea “immigrato forza lavoro”, all’idea “immigrato persona” non considerandolo solo come fattore di produzione ma soprattutto come parte stabile della popolazione.
Compito dei Forum sarà quello di far emergere i numerosi esempi di ‘comunità operose’ che sono riuscite, contro le tendenze nazionali e governative, a promuovere politiche di inclusione, tolleranza, convivenza pacifica e civile.
Il punto di partenza è rappresentato dalla riscoperta della capacità di relazionarsi con gli altri, con ciò che è diverso, sconfiggendo la paura attraverso il sentimento della curiosità.
L’egemonia del centro destra, può essere sconfitta solo attraverso l’incontro, la battaglia sociale, che diano il via al processo di integrazione e all’educazione verso le politiche di vita in comune.
Il lavoro deve partire proprio dai territori, dall’elaborazione di esperienze concrete, dalle vicende di Rosarno che rappresenta una parte di quell’Italia della convivenza che c’è ma non è conosciuta.
La Calabria ha un ruolo fondamentale nella delineazione degli obiettivi del forum e nella battaglia sociale che deve necessariamente seguire.
I Giovani Democratici Calabria, consapevoli della necessità del loro impegno in questo scenario hanno preso parte al forum sottolineando la necessità di un processo educativo e attuazione di politiche di inclusione che possano smantellare il pregiudizio e cancellare l’equazione immigrazione irregolare=criminalità, trasformando ciò che fino ad ora è stata carità, in progetto politico concreto.
C’è l’esigenza di un cambiamento che ci allontani da quel silenzio che troppe volte ci ha visti come protagonisti, ma anche quella di parlare, fare politica.
occorre soprattutto imparare dai migranti che a Rosarno hanno dimostrato di essere liberi e non schiavi, che dobbiamo essere capaci di ribellarci.
Da loro è venuta una grande lezione, perché contro la mafia sono stati più coraggiosi di noi.

Serena Corigliano
Esecutivo regionale “GD-Calabria”

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