Caccamo. Profanata la tomba del padre del collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè

Caccamo (Palermo). Nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle ore 18.00, i custodi del locale cimitero hanno effettuato il consueto controllo della struttura prima di chiudere i cancelli. Il cimitero, solitamente, è aperto al pubblico sino alle 13:00, ma ieri pomeriggio, eccezionalmente, per consentire la celebrazione di un funerale, è stata prorogata la sua chiusura. Solo in quel momento si è scoperto il macabro avvenimento. In lontananza scorgono dei loculi stranamente anneriti, avvicinandosi intravedono che uno di essi presenta la lapide marmorea completamente in frantumi.
Al momento non ci si è subito resi conto quale salma avesse subito tale scempio. Immediatamente sono stati chiamati i Carabinieri del locale Comando Stazione e, al loro tempestivo arrivo, ci si è resi conto che l’atto vandalico è stato perpetrato proprio contro la spoglia di Salvatore Giuffrè, padre del collaboratore Antonino, arrestato durante la sua latitanza il 16 aprile 2002 dai Carabinieri. Qualche mese dopo la sua cattura, l’esponente di spicco di “Cosa nostra” decise di collaborare con la giustizia facendo importanti rivelazioni non solo sul sodalizio criminale locale, ma sull’intera organizzazione. Sul posto sono poi intervenuti i militari della Compagnia di Termini Imerese che, unitamente a personale specializzato della Sezione Investigazione Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo, hanno accuratamente ispezionato la scena del crimine per rintracciare elementi utili alle indagini. Sono al vaglio degli inquirenti le modalità operative, nonché l’orario in cui è stato commesso il reato. Gli investigatori, che indagano a 360 gradi non escludono nessuna pista, l’intera area è stata sottoposta a sequestro.

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