Africo. Anche quest’anno la Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi, sostenuta dal Comune di Africo, ha partecipato all’Olimpiade dei giochi tradizionali di Cosenza, portando a casa un buon risultato: terzo posto a livello interregionale, con tre medaglie d’oro, due d’argento e tre di bronzo. L’Olimpiade dei giochi tradizionali è una manifestazione interregionale molto partecipata che ha visto ben ventisette comuni calabresi sfidarsi nel palazzetto dello sport di Donnici frazione di Cosenza i giorni 22 e 23 maggio scorsi.
L’idea di partecipare alla manifestazione giunta alla sua quinta edizione, parte dal Centro Diurno di aggregazione giovanile gestito dalla Fondazione Exodus di Africo che attualmente conta 93 iscritti, tutti bambini e ragazzi minori di Africo di età compresa tra i 6 e i 14 anni. La fase di preparazione all’iniziativa ha preso il via già dallo scorso mese di Febbraio. Un altro aspetto da sottolineare è quello relativo al coinvolgimento territoriale. Quest’anno infatti è presente a Cosenza insieme ai bambini ed agli educatori anche l’amministrazione comunale rappresentata dall’assessore Leo Morabito, con lui anche una nutrita rappresentanza di genitori. Giorni di giochi e competizione dunque per i ragazzi di Africo ma anche e soprattutto occasione di festa e divertimento. Tra le specialità in gara, la corsa con l’uovo, la corsa con i sacchi, gara del cerchio, tiro alla fune, trottola o strummulu e tiro con la fionda, specialità in cui i ragazzi di Africo si sono particolarmente distinti.
La partecipazione all’evento va ad inquadrarsi nell’ambito di una più ampia programmazione inserita in un contesto di lavoro educativo che la Fondazione Exodus sta portando avanti nel Comune di Africo, mettendosi in gioco con gli strumenti propri della filosofia di Don Antonio Mazzi, tra cui sport, teatro, confronto e ovviamente anche i viaggi. “In una realtà dove ci sono molti problemi – dice a margine della manifestazione l’assessore Morabito – e dove c’è una forte domanda di aggregazione, l’educazione è percepita anche come possibilità di riscatto, strumento di affermazione della cultura della legalità. Nella pratica quotidiana del Centro, dopo il terzo posto di quest’anno si fanno già progetti per la prossima edizione, l’obiettivo – conclude Morabito – che va sicuramente oltre l’aspetto puramente competitivo, rimane quello di testimoniare che non esistono realtà dove non si possa affermare una pratica di cittadinanza attiva, consapevole, come dimostrato dal caso di Africo”.
Gianfranco Marino