Messina. La festa del 196° dell’Arma dei Carabinieri

Messina. Nella consueta cornice di entusiasmo e riconoscenza per i Carabinieri, ieri mattina presso la Caserma “A. Bonsignore” si è svolta la solenne cerimonia per il 196° Annuale dell’Arma dei Carabinieri, al termine della quale sono stati consegnati gli encomi.

Di seguito il discorso del Comandante Interregionale Culqualber, Generale di Corpo d’Armata Lucio Nobili:
Ufficiali, Sottufficiali, Appuntati, Carabinieri,
nel giorno celebrativo della festa dell’Arma è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione che le massime Autorità religiose, civili e militari, gli esponenti del mondo dell’economia, del lavoro, della cultura, della stampa, ci abbiano onorato della loro presenza.
Una presenza tanto più significativa, quanto più scarna ed austera vuol essere la cerimonia.
Una presenza per la quale esprimiamo gratitudine e l’assicurazione che da questa corale adesione sapremo trarre la forza per il nostro procedere.
Un sincero benvenuto a voi rappresentanti delle valorose Armi, Corpi e Servizi, stretti attorno ai vostri labari e alle vostre Associazioni, simbolo ideale di quei valori fondanti che avete incarnato.
Ed ancora un abbraccio fraterno agli uomini in congedo della nostra Arma, qui numerosi, che continuano ad esprimere la loro solidarietà alle fatiche dei commilitoni in servizio.
Un pensiero riverente ai tanti umili, sconosciuti Carabinieri, silenziosi e benemeriti servitori dello Stato e tutori della legalità, che, fedeli ai compiti loro affidati, in pace ed in guerra, hanno pagato con la vita il loro impegno in favore delle Istituzioni e della comunità.
Ed a tutti voi carabinieri dell’Interregionale Culqualber di ogni ordine e grado, che, riuniti in questo cortile, rappresentate le migliaia di colleghi che con il loro lavoro onesto e pulito servono l’Italia, rivolgo il mio affettuoso saluto, orgoglioso di essere il vostro Comandante.
Il mio cordiale ringraziamento, infine, ai componenti degli Organismi di Rappresentanza presenti, per il qualificato sostegno che assicurano alla mia azione di comando.
Oggi, in questa caserma si rinnova ancora una volta la celebrazione dell’anniversario della Fondazione dell’Arma: il 196simo anno di un lungo cammino di dedizione allo Stato ed alle comunità, occasione anche per tutti noi Carabinieri di fiera e determinata riconferma di quegli impegni morali assunti all’atto del giuramento.
A quasi due secoli dalla sua fondazione, l’Arma è una Istituzione vitale, che, grazie alla capacità di rinnovarsi nell’ordinamento e nella preparazione professionale, gode tuttora di un vasto consenso tra i nostri concittadini.
Il suo patrimonio di valori, rinnovati e rafforzati in oltre mezzo secolo di storia repubblicana, continua a sostenere la nostra risoluta volontà ed, ancora oggi, i Carabinieri, più che l’immagine dell’autorità dello Stato, ne rappresentano l’autorevolezza e la credibilità.
L’Arma, quale forza militare di polizia a competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza, rimane una risorsa insostituibile per il sistema di difesa e sicurezza nazionale e si pone ancora quale esempio per la società in termini di rettitudine, coerenza, interiorizzazione del senso del dovere e della responsabilità.
La ricorrenza odierna è pure occasione per un pubblico consuntivo delle attività espletate nei decorsi mesi, nonché momento propositivo per l’immediato avvenire.
Quale Comandante interregionale, non posso che essere pienamente soddisfatto del rendimento offerto e degli straordinari risultati conseguiti in quest’anno da tutti i reparti territoriali delle Legioni Calabria e Sicilia.
Nelle quattordici Province del Comando Interregionale, quasi tutte caratterizzate, come noto, da una presenza criminale particolarmente subdola e pervasiva, i risultati operativi complessivi sono stati di tutto rilievo sia nel campo della prevenzione che in quello della repressione. Tutti i reparti hanno dimostrato una vitalità insostituibile ai fini di una effettiva risposta dello Stato alle richieste di sicurezza dei cittadini.
In questo contesto, prima di sottolineare le attività più significative svolte, vorrei rivolgere un sentito grazie ai Magistrati tutti di Sicilia e Calabria che, in un rapporto di reciproca stima e collaborazione, hanno sostenuto il nostro lavoro. Un ulteriore ringraziamento rivolgo al personale delle altre Forze di Polizia con il quale è in atto da sempre un sinergico rapporto operativo.
E come non sottolineare, poi, la fattiva collaborazione, che va sempre più consolidandosi, con i rappresentanti delle associazioni antiusura ed antimafia, che ha reso possibile l’avvio di diverse importanti attività investigative le quali, andate a buon fine, hanno contribuito ad accrescere nei cittadini la fiducia verso le istituzioni dello Stato.

Nei dodici mesi trascorsi, nell’ambito della Legioni Sicilia e Calabria, l’Arma ha perseguito circa 180.000 reati, segnalando all’Autorità Giudiziaria 31.220 persone, delle quali 6.600 colte in flagranza di reato. E’ stata, inoltre, data esecuzione a 3.700 ordinanze di custodia cautelare, scaturite, per la stragrande maggioranza, da attività investigative degli stessi reparti carabinieri. Numerose sono state le operazioni contro la criminalità organizzata che hanno anche consentito il sequestro beni mobili ed immobili per oltre 380 milioni di euro. Anche nella lotta al traffico delle sostanze stupefacenti, tutti i provinciali si sono distinti. Sono state circa 1.200 le persone arrestate ed altrettante quelle denunciate in stato di libertà. Ingenti i quantitativi di sostanze stupefacenti ed armi sequestrati. E, per finire, ricordo che nel decorso anno sono stati assicurati alla giustizia ben 12 latitanti pericolosi, di cui 6 inseriti nell’elenco dei 30, l’ultimo dei quali catturato in provincia di Reggio Calabria nelle prime ore della mattinata dell’1 giugno scorso.
So che questi risultati sono il frutto di un lavoro corale, di una qualificata professionalità, di una forte determinazione, ma, allo stesso tempo, della disciplina che trova nel carattere della militarità un fattore qualificante.
Una militarità che pone il carabiniere al servizio della gente, della gente comune, di quel popolo del quale egli stesso è parte integrante. Una militarità che contribuisce, nell’attuale sistema della sicurezza pubblica, a garantire la tenuta della capillare struttura presidiaria.

Oggi, a centonovantasei anni dalla fondazione, l’Arma conferma di essere un corpo saldo ed efficace, in profonda, costante trasformazione, ove la crescita delle capacità operative si coniuga con il continuo rinnovarsi delle motivazioni morali e professionali.
Non per niente, la sua peculiare formula organizzativa suscita un crescente interesse delle Forze di Polizia straniere che ogni anno chiedono di visitare i nostri reparti.
Nel panorama della Amministrazione Statale, il dispositivo territoriale dell’Arma dei Carabinieri rappresenta, infatti, una singolarità, offrendo al cittadino punti di riferimento costanti, sicuri e facilmente accessibili.
Il ruolo delle Stazioni e dei suoi Comandanti, va tuttavia ben oltre la loro capacità di intervento e si concretizza in un’attività di rassicurazione sociale che assorbe anche bisogni minuti, non sempre corrispondenti all’incidenza di fenomeni criminali specifici.
Esse realizzano un rapporto di conoscenza diretta e reciproca con il cittadino, da cui deriva l’esercizio di una vera e propria funzione sociale che integra la primaria attività di polizia, conferendole anche quei tratti di vicinanza ed assistenza che completano l’offerta di sicurezza.
Per questo, le Stazioni e, da qualche anno, anche le Tenenze sono avvertite dalla popolazione come un patrimonio di ciascuna comunità, in grado di incidere direttamente sulla percezione individuale della sicurezza anche perché le loro capacità di intervento si arricchiscono giornalmente delle competenze sviluppate nel tempo dai comandi carabinieri specializzati in particolari settori quali la tutela del lavoro, della salute, dell’ambiente, dei beni culturali, delle politiche agricole e nel contrasto alla falsificazione monetaria.
Nonostante l’attuale momento di difficoltà economica, vi assicuro che l’Arma, sia in Sicilia, che in Calabria, manterrà efficiente ed immutato il dispositivo territoriale.
L’attuale congiuntura internazionale ha imposto drastici tagli anche al nostro bilancio. Tuttavia le minori risorse disponibili, se incideranno in misura significativa sulla strutture di supporto, amministrative e logistiche, non graveranno assolutamente su quelle operative. Si è, infatti, consapevoli che il particolare momento di difficoltà potrebbe determinare, non soltanto una maggiore vulnerabilità imprenditoriale, ma, anche e soprattutto, un incremento delle manifestazioni di quella criminalità comune di tipo predatorio che esercita pressioni sulle piccole attività commerciali, imprenditoriali e dei singoli cittadini.
In tale quadro, pienamente consapevoli dell’effettiva portata delle insidie che la microcriminalità nasconde e della rilevanza che le odiose manifestazioni della criminalità organizzata assumono in queste terre e consci del delicato impegno di doversi ogni giorno misurare con le esigenze del territorio e con la necessità di garantire una presenza vicina e rassicurante, nei grandi centri urbani come nella più lontana provincia, i Carabinieri continueranno ad operare con immutato spirito d’abnegazione, entusiasmo ed impegno al fine di rimanere punto di riferimento per i cittadini onesti.

La riprova più tangibile di questo spirito di servizio e di dedizione al dovere è data dalle 358 ricompense ottenute nel decorso anno dal personale delle Legioni Sicilia e Calabria, alcune delle quali saranno, tra poco, consegnate ad una rappresentanza di militari.
A loro e a tutti gli uomini e le donne con gli alamari delle Legioni Sicilia e Calabria, che hanno il merito di avere saputo preservare ed arricchire il rapporto con la gente, restando sempre saldamente ancorati ai valori di fedeltà, tradizione e forte tensione morale, che da sempre fanno apprezzare l’Istituzione, rinnovo la mia gratitudine ed il mio affetto.
Sono consapevole che sarete degni di coloro che vi hanno preceduto nei 196 anni di vita dell’Arma.

La consegna degli encomi:


1. Medaglia ‘Argento al Merito Civile
concessa al vicebrigadiere Giuseppe Fiore

motivazione: Militare autista, in occasione di violento nubifragio, con eccezionale prontezza e spiccato altruismo, dopo aver soccorso alcuni automobilisti travolti dalla corrente di un torrente esondato, nonostante le acque minacciose, non esitava a coadiuvare il capo equipaggio nelle operazioni di soccorso di due bambini rimasti intrappolati all’interno di un’autovettura, traendoli in salvo, chiaro esempio di non comune senso del dovere e di elette virtù civile.
Corigliano Calabro (CS), 22 dicembre 2006

2. Medaglia di Bronzo al Merito Civile
concessa al vicebrigadiere Giovanni Antonio Gulino e all’appuntato scelto Carmelo Migliore

motivazione: Con generoso slancio e cosciente sprezzo del pericolo, non esitavano ad introdursi in uno stabile interessato da un violento incendio, riuscendo a trarre in salvo un uomo, che manifestando intenti suicidi opponeva resistenza. Reiteravano l’intervento e soccorrevano un’anziana donna che tuttavia decedeva. Chiaro esempio di alto senso del dovere e di elette virtù civiche.
Comiso (RG), 22 aprile 2008

3. Medaglia di Bronzo al Merito Civile
concessa all’appuntato scelto Mauro Carlè

motivazione: Con generoso slancio ed esemplare sprezzo del pericolo non esitava ad introdursi all’interno di un’abitazione interessata da un violento incendio e satura di fumo, riuscendo a trarre in salvo l’anziana proprietaria già in stato confusionale. Con reiterati interventi si prodigava nel trasportare all’esterno dell’appartamento una bombola di gas e disattivare l’impianto elettrico, scongiurando più gravi conseguenze. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere.
Canicattì (AG), 15 novembre 2006

4. Encomio Solenne del Comando Interregionale
concesso all’appuntato Luigi Manzo

motivazione: Libero dal servizio, in abiti civili e non armato, con generoso slancio, ferma determinazione, elevato senso del dovere e sprezzo del pericolo, non esitava ad ingaggiare violenta colluttazione con un malvivente che, armato di pistola, stava tentando di impossessarsi di un ingente quantitativo di denaro che un tabaccaio si accingeva a depositare presso un istituto di credito, riuscendo a disarmarlo e a metterlo in fuga. L’intervento suscitava unanimi consensi.
Scafati (SA), 16 marzo 2009

5. Encomio Semplice del Comando Interregionale
concesso al luogotenente Francesco Parisi

motivazione: Comandante di Stazione urbana, operante in territorio ad alta densità criminale, con spiccata professionalità e perseverante impegno, dirigeva, partecipandovi personalmente, articolata attività investigativa che si concludeva con l’arresto di un pericoloso criminale e con il sequestro di un chilo e 200 grammi di eroina e 350 grammi di cocaina.
Provincia di Cosenza, novembre-dicembre 2007

6. Encomio Semplice del Comando Interregionale
concesso al luogotenente Giovanni Teri

motivazione: Comandante di Stazione distaccata, evidenziando elevata professionalità, acume investigativo e ferma determinazione, avuta notizia della scomparsa di un extracomunitario, avviava e dirigeva un’intensa attività investigativa che, in breve, portava al rinvenimento del corpo carbonizzato dello straniero ed al fermo di polizia giudiziaria di un individuo, responsabile dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere. L’operazione suscitava unanimi consensi nella collettività, con un positivo ritorno d’immagine per l’Istituzione.
Salemi (TP), 1-7 febbraio 2009

7. Croce di Bronzo al Merito dell’Arma dei Carabinieri (destinata a ricompensare il concorso particolarmente intelligente, ardito ed efficace ad imprese e studi volti allo sviluppo ed al progresso dell’Arma dei Carabinieri)
concessa ai luogotenenti in congedo Giuseppe Fiasconaro, Salvatore Agnello, Giuseppe Adamo

motivazione: Luogotenenti in possesso di pregevolissime doti umane ed intellettuali, sostenute da altissimo senso del dovere, hanno sempre svolto il loro servizio nell’Arma con spiccato spirito d’iniziativa, esercitando una azione di comando equilibrata, efficace ed autorevole. Nel corso della prestigiosa carriera militare, hanno profuso un incondizionato impegno nell’espletamento degli incarichi attribuitigli, individuando soluzioni sempre brillanti e costituendo insostituibile punto di riferimento per la popolazione, nonché chiarissimo esempio e sprone per tutto il personale dipendente. Attraverso un’opera costante e di elevatissima qualità hanno contribuito allo sviluppo ed al progresso dell’Istituzione, esaltandone il lustro ed il decoro nell’ambito delle Forze Armate e nel Paese.

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