Locri. Il sindaco Macrì boccia l’ipotesi di una provincia Vibo-Locri

Locri (Reggio Calabria). Il sindaco della città di Locri, Francesco Macrì, interviene nel dibattito sulla possibilità di promuovere la costituzione della Provincia di Vibo – Locri: “La fantasia nel proporre nuove province e nuove aggregazioni territoriali sembra non avere limiti, anche qui da noi, in Calabria. Anzi, qui da noi, nelle Calabrie: le antiche Calabria Citeriore, o Calabria latina, e Calabria Ulteriore, o Calabria greca, tramandate dall’età medievale fino all’Unità d’Italia. Chi pensava che la proposta, una ventina di anni fa, di creare le Provincia di Castrovillari, staccandola contestualmente da Cosenza e dalla Calabria (Citeriore) per fare confluire quei territori nella Regione Basilicata, battesse ogni record di inventiva nell’alchimia geografico istituzionale, dimentica della storia e delle sue ragioni, dovrebbe ricredersi. Sì, perché la proposta governativa di sopprimere le due Province di Vibo Valentia e di Crotone, di recente distaccatesi dalla Provincia di Catanzaro, capoluogo regionale, si immagina per ricostituire la Provincia di Catanzaro (ricucendo l’antica “Calabria Ulteriore Seconda”, o “Calabria Brezia”), non è piaciuta ed ha fatto di nuovo scattare l’inventiva geografico istituzionale di noi italiani. Ed ecco, nuova di zecca, in un momento politico in cui le province si chiudono piuttosto che fondarne di nuove, la sorprendente Provincia di Vibo Locri, avanzata sui giornali, senza approfondire complementarietà e peculiarità che connotano i territori e sono alla base dello stare assieme. Se si cercano nuovi sistemi di relazione, che costruiscano nuove complementarietà finalizzate alla crescita di nuove economie per uno sviluppo reale, tutto si può discutere, il confronto è la base ed il sale della politica, ma se ci si limita a lavorare più sulla carta che sul reale, se si pensa più alle “greche” di cui fregiarsi, ai collegi elettorali ed alle targhe automobilistiche, significa non aver compreso il nuovo corso regionale, la svolta epocale di una politica che vuole volare alto, e far volare alto, finalmente, la Calabria, una Calabria unita e non spezzettata contro la storia, la geografia e l’economia. È il caso di richiamare che la Calabria Ulteriore Prima, ancora oggi la provincia di Reggio, ha sempre compreso i distretti di Reggio, Gerace e Palmi? E che la Calabria Ulteriore Seconda, fino a non molti anni fa la provincia di Catanzaro, ha sempre compreso i distretti di Catanzaro, Monteleone, oggi Vibo Valentia, Nicastro, oggi al centro di Lamezia Terme e Crotone? Soltanto un’ipotesi realmente rivoluzionaria, come Città Metropolitana e Metropoli dello Stretto, potrebbe rivoluzionare storia, geografia ed economia. Altrimenti di cosa parliamo?
Mentre confermiamo di cogliere in positivo tutte le possibili sinergie con Vibo e con altre realtà territoriali, noi della Locride dovremmo evitare le fughe in avanti, che non sarebbero capite, ed approfondire le prospettive che si profilano vantaggiose di una novità assoluta come è la Città metropolitana già approvata dal Parlamento. Non a caso abbiamo affidato, al Comune di Locri, una delega precisa alla “Città metropolitana” nella Giunta da poco ricostituita, per capire, scegliere e costruire. Perciò vogliamo indirizzare il redigendo PSA, traguardando un futuro metropolitano, nella direzione del polo o città della Locride. Il Vibonese non ha certamente bisogno di consigli, ma si valuti con attenzione il ventaglio delle prospettive e delle scelte possibili, scelte che non siano sovra strutturali, calate dall’alto, e premessa di nuove marginalità e marginalizzazioni, ma che, anche nel vibonese, siano costruite dal basso: la Provincia di Vibo Locri, strada che si ha tutto il diritto di percorrere, anche se a questo punto sarebbe meglio la provincia della Locride, ma anche la Conurbazione Catanzaro/Lametia/Vibo e (perché no?) l’ingresso a pieno titolo, anche di Vibo, nella Città metropolitana policentrica, potenziale cuore pulsante, nella direzione della Metropoli dello Stretto, del bacino del Mediterraneo. Sarebbe una scelta di progresso. Discutiamone a cuore aperto, volando alto ma con i piedi per terra”.

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