Gagliato (Catanzaro). Si chiamavano Nicola e Vito Grattà ed erano gemelli trentottenni le persone assassinate all’interno di un deposito mentre erano intente a giocare a carte. Con loro altri due individui, uno dei quali è stato raggiunto, sia pure di striscio, dai colpi di pistola calibro 7,65 sparati da due sicari che hanno raggiunto il luogo dell’agguato utilizzando uno scooter. I carabinieri della Compagnia di Soverato, assieme ai colleghi del Reparto operativo di Catanzaro, hanno immediatamente dato avvio alle indagini sull’agguato, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I due fratelli, entrambi pastori, sarebbero stati uccisi nel quadro di uno scontro sanguinoso che sta interessando l’intera area che unisce la fascia jonica reggina con l’altopiano delle Serre vibonesi. Nicola Grattà, quattro mesi addietro era stato posto al regime degli arresti domiciliari per il reato di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
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