Lillo Foti rinviato a giudizio per concorso in estorsione ai danni di 4 dipendenti

Reggio Calabria. Lillo Foti, il presidente della Reggina Calcio, sarà processato con la moglie e un suo dipendente per concorso in estorsione. Ieri pomeriggio il Gup Adriana Trapani, dopo due ore di camera di consiglio, ha deciso sulla richiesta di rinvio a giudizio che era stata formulata nei giorni scorsi dal pm Danilo Riva.
Si tratta di un procedimento che vede coinvolto Lillo Foti, sua moglie Gabriella Barresi, e un suo dipendente, Giuseppe Livoti. Foti, nella sua qualità di titolare della “Lg3 srl”, la moglie quale amministratore unico, e Livoti quale responsabile amministrativo e addetto ai pagamenti, secondo l’accusa avrebbero adottato comportamenti prevaricatori nei confronti delle quattro dipendenti, costituitesi parte civile, costringendole sotto implicita minaccia di licenziamento ad accettare condizioni di lavoro e retributive non conformi a quanto stabilito dai contratti nazionali di categoria.
Prima di ritirarsi in camera di consiglio, il gup ha ascoltato gli interventi dell’avv. Daniela Minniti, per le parti civili, che ha insistito per il rinvio a giudizio dei tre, così come chiesto dal pm. A seguire l’intervento degli avvocati Giuseppe Panuccio e Carlo Morace, i quali hanno sostenuto l’inconsistenza dell’accusa, ribadendo che i tre non hanno mai minacciato alcun dipendente e pertanto andavano prosciolti dall’accusa. Di parere diverso, alla fine, il Gup Trapani, che li ha rinviati a giudizio. I tre imputati dovranno comparire adesso davanti al Tribunale in composizione monocratica per difendersi dall’accusa di concorso in estorsione, nell’udienza fissata il 4 ottobre prossimo.

Fabio Papalia

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