Isola Capo Rizzuto. Don Ciotti:”Nessuno vuole trebbiare nei terreni confiscati agli Arena”

Isola Capo Rizzuto (Crotone). La cappa della ‘ndrangheta si sente e terrorizza anche quando lo Stato rientra in possesso di beni appartenuti ai clan. Ne è testimonianza esemplare la situazione venutasi a creare ad Isola Capo Rizzuto e denunciata stamane da don Luigi Ciotti, infaticabile presidente di Libera, che ha svelato le difficoltà nell’individuare qualcuno che sia disponibile a dedicarsi alla trebbia dell’orzo in un’area confiscata alla cosca Arena. Don Ciotti ha rivelato, infatti, che “Sui terreni confiscati al clan degli Arena ad Isola Capo Rizzuto adesso c’è bisogno di trebbiare l’orzo ma tutti si ritirano perché hanno timore e paura. I terreni erano stati coltivati dallo stesso clan criminale nonostante fossero stati già sequestrati e confiscati. Questo era già successo a Corleone (Palermo) quando c’è stata la prima trebbia del grano in occasione della nascita della cooperativa ‘Placido Rizzotto’. In quell’occasione il Prefetto emise un’ordinanza e sequestrò una trebbiatrice. Poco tempo fa nel casertano abbiamo dovuto trebbiare il grano nel cuore della notte per evitare l’assalto della camorra”. La coraggiosa attività di Don Ciotti, tuttavia, è insensibile alla viltà dei clan e prosegue supportata, tra i tanti,  dai 2500 giovani che, approfitteranno del periodo estivo, per lavorare nei terreni confiscati alle mafie.

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