Messina. Pedalare insieme ai campioni del mondo di ciclismo Mario Cipollini e Francesco Moser; un sogno che per appassionati e non si potrà realizzare a Messina. Sabato 19, per iniziativa dell’assessorato alla mobilità urbana e dell’Uisp, si potrà partecipare ad una passeggiata in bicicletta a fianco dei due “fenomeni” del panorama mondiale delle due ruote, grazie alle intese operate tra il presidente del comitato provinciale Uisp Antonino Zullo, il sindaco on. Giuseppe Buzzanca, l’assessore alla mobilità Melino Capone e la collaborazione dell’imprenditore messinese Peppino Lucchesi, profondo sostenitore del ciclismo nella provincia di Messina, innamorato di tale sport, che ha praticato negli anni sessanta-settanta. L’invito a tutti gli appassionati delle due ruote e non, è di “aggregarsi” al gruppo guidato da Cipollini e Moser per pedalare insieme lungo le strade della città. La partenza sarà, alle ore 10, da piazza Duomo per raggiungere prima la zona sud (a Provinciale si effettuerà il giro di boa), poi trasferirsi nella zona nord con il periplo dei laghi di Ganzirri, superare punta Faro e poi rientrare a piazza Duomo. Per quanti non potranno disporre della bicicletta sarà istituito un punto per l’affitto. Mario Cipollini, considerato uno dei migliori velocisti di tutti i tempi, dominatore indiscusso negli arrivi in volata negli anni novanta-duemila, che per la maestosità e la potenza espressa nei suoi sprint fu soprannominato “Re Leone”. Nel corso della sua lunga carriera ha collezionato quasi duecento successi, tra cui spiccano la Milano-Sanremo ed il campionato del mondo del 2002. Detiene tra l’altro il record di tappe vinte al Giro d’Italia, ben 42. Francesco Moser, soprannominato “lo sceriffo” per la sua capacità di gestire il gruppo durante la corsa, passò al professionismo nei primi degli anni settanta. La
sua specialità, al contrario di Cipollini, era il “passo”, e grazie alle sue doti di passista nel 1984 a Città del Messico riuscì a battere il record dell’ora. L’utilizzo di una bicicletta innovativa, che montava le rivoluzionarie ruote lenticolari, gli consentì l’anno dopo, nella cronometro finale, di aggiudicarsi il Giro d’Italia. Naturalmente non va dimenticata la vittoria al campionato del mondo del 1977 e ancora le tre vittorie in una delle classiche più affascinanti, la Parigi-Roubaix. Rimane, comunque, indimenticabile la rivalità “sportiva” con un altro grande campione di quel periodo, Giuseppe Saronni, quasi una similitudine del periodo degli anni quaranta-cinquanta tra Coppi e Bartali.