Serrastretta (Catanzaro). Dieci tormentati anni di sudditanza psicologica e fisica vissuti nel terrore e nell’angoscia. Costretta a subire giochi osceni, violenze e abusi sessuali che le causano inoltre il contagio con il virus dell’Hiv e un trauma esistenziale indelebile. Sono i drammatici risvolti dell’agghiacciante storia di Claudia Vincenzi, vittima di un sedicente mago in contatto col divino, raccontata con lucidità e, nello stesso tempo, grande intensità emotiva nel suo libro “Plagiata”, edito da Mondadori. Il volume verrà presentato sabato 19 giugno alle ore 17.30 presso la Chiesa Matrice Beata SS. del Perpetuo Soccorso di Serrastretta. Un evento, con finalità culturale e sociale, promosso ed organizzato dalla Pro Loco di Serrastretta e dal Rotary Club del Reventino, sotto il Patrocinio dell’Assessorato Regionale alla Cultura, concesso dall’Assessore Mario Caligiuri. L’incontro prevede la testimonianza dell’autrice Claudia Vincenzi, che racconterà la sua storia anche attraverso la proiezione del film-documentario “La Prigione Invisibile” (regia di Lisa Tormena e Matteo Lolletti, vincitori del prestigioso premio Ilaria Alpi per giornalismo televisivo) che la ripercorre attraverso le sue parole, i ricordi dell’amica, la ricostruzione del processo, le difficoltà del caso dal punto di vista legale. Questa vicenda, dai contorni decisamente aberranti, ha inizio nel 1991 quando la giovane Claudia aveva appena 20 anni. “Demos” (questo il nome fittizio del mago) s’insinua subdolamente nella sua vita approfittando di un periodo di vulnerabilità psicologica provocata dalla sofferenza per la gravissima malattia della madre. Claudia si fida di lui, si lascia persuadere dalle sue promesse e diventa succube di quest’uomo che le fa credere di essere l’unica via per la sua salvezza e quella dei suoi cari. L’allontana gradualmente dalla famiglia e dagli amici, diventa il centro della sua vita e piega la sua mente alla sua totale volontà estorcendole anche ingenti somme di denaro. Si tratta di una storia feroce e brutale che ha però un lieto fine. Claudia è riuscita dopo anni a svegliarsi dal suo incubo, a denunciare il suo oppressore e a ritrovare il sorriso grazie a tante buone persone vicine a lei, ma soprattutto alla sua grinta e a un coraggio straordinario. L’idea di scrivere questo libro nasce “da una spinta interiore liberatoria”, spiega l’autrice nel suo sito www.claudiav.it una volta superate le comprensibili resistenze, “confidai ad una cara amica l’effetto benefico che avevo provato mettendo nero su bianco i miei ricordi per presentare la denuncia alla Polizia, e lei mi incoraggiò a proseguire con la scrittura, per me, per continuare a liberarmi, e per l’aiuto che avrebbe rappresentato per altri, se un giorno avessero letto (…) Volevo dare un senso all’inferno che ho attraversato e il modo è stato quello di superare le paure e dire la verità. Denunciare. Scrivere. Essere di aiuto per me stessa e per gli altri” si legge ancora nelle note dell’autrice. La scrittura come forma di catarsi, di purificazione dunque. Ma anche come forte denuncia sociale che porti ad una giusta informazione collettiva nei confronti di una tematica, quella del plagio mentale e del fenomeno delle sette, che esiste, è efficace, è distruttivo ed è presente tra noi, cosi che tutti possano aprire gli occhi su un argomento del quale poco si parla. Finalità condivise e fatte proprie dalla Pro Loco di Serrastretta e dal Rotary Club del Reventino, organizzatori dell’iniziativa.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more