Locri (Reggio Calabria). In data odierna, nei locali dell’ospedale di Locri, si è tenuta l’assemblea dei lavoratori dell’ASL n. 9. L’assemblea dei lavoratori, convocata dagli organismi aziendali e dal segretario aziendale aggiunto Pino Rubino e dall’organizzazione sindacale ANPO,per discutere sull’accorpamento dell’ASL di Locri all’ASP di Reggio Calabria, alla presenza del segretario generale territoriale CISL FP Mimmo Serranò, del segretario territoriale Rosario Portulesi, dal segretario aziendale ASP di Reggio Calabria Francesco Politanò e dal segretario generale territoriale Cisl-medici Salvatore Carpentieri, ha visto inoltre la partecipazione del segretario generale confederale CISL Reggio Calabria Cosimo Piscioneri e del Commissario ANPO Dott. Giorgio Barresi. I numerosi interventi e la nutrita presenza dei lavoratori, hanno posto l’accento sulla circostanza che una legge regionale, ancorché concepita ed adottata senza nessun confronto, non può cancellare ed annullare la specificità di un territorio caratterizzato, come del resto in tutta la provincia, da una particolare conformazione orografica e da collegamenti attraverso strade che centuplicano le distanze. La preoccupazione principale emersa è l’assoluta mancanza di programmazione in ambito regionale delle modifiche ed interventi strutturali per il rilancio della sanità pubblica e privata, attraverso l’adozione del Piano Regionale della Salute, convinti che qualunque modifica non può prescindere dall’adozione dell’atto programmatorio regionale per eccellenza della sanità, né può passare ed essere accettata la logica della semplice sottrazione numerica e dei tagli che rappresentano la prima è più immediata semplicistica risoluzione per i problemi del contenimento della spesa. Quindi la necessità dell’applicazione dei piani regionali, la tenuta nel debito conto del filtro territoriale con una rete di protezione sociale che eviti i ricoveri impropri ed il ricorso all’ospedale anche per patologie non acute, prima ed assoluta fonte per un contenimento della spesa, il rientro della mobilità sanitaria, il contenimento della spesa farmaceutica e la razionalizzazione per ogni singola voce di spesa del bilancio aziendale, ma anche la convinzione che, soprattutto nei periodi più difficili, vadano fatti i necessari investimenti di prospettiva e per il futuro dell’azienda, nell’interesse soprattutto delle popolazioni di un territorio per moltissimi versi abbandonato dalla politica. Ai lavori hanno partecipato il direttore generale Giustino Ranieri, accompagnato dal direttore sanitario Antonio Previte. Il direttore generale ha relazionato sugli interventi adottati dalla direzione in questi due anni di gestione, ponendo l’accento sulla adozione di atti di razionalizzazione e di “normalizzazione” dell’azienda dopo l’esperienza commissariale, tutti inquadrati nell’ottica dell’atto aziendale adottato e licenziato dalla Regione Calabria. In questa direzione sono andati tutti gli atti per la copertura dei posti di struttura complessa delle unità operative, l’ adozione di un bilancio per centri di costo, l’assegnazione degli obiettivi, eccetera; Il disagio e la contrarietà che una legge regionale, approvata durante la notte, ha sancito e determinato la scomparsa, mediante l’accorpamento, dell’ASL n. 9 di Locri. In questa logica e con queste prospettive l’invito a tutte le forze presenti ed operanti sul territorio, ma anche nella provincia, affinchè venga messo in atto un fronte comune per il diritto ed il riconoscimento dell’art. 32 della Costituzione della Repubblica. Su queste linee guida il sindacato, raccogliendo l’invito dell’assemblea, si fa carico di vigilare e segnalare gli eventuali deragliamenti da quanto prima descritto.
IL SEGRETARIO GENERALE
Domenico Serranò