Palermo. Negli ultimi tempi il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo ha intensificato la propria azione di contrasto all’evasione fiscale dei professionisti. Diversi interventi ispettivi sono stati ultimati già sul finire del 2009, finalizzati a scovare i professionisti che, pur esercitando la professione e potendo vantare – spesso – un numero considerevole di clienti, non dichiaravano alcun compenso al Fisco.
In tale ambito il Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo ha individuato un avvocato, un architetto ed un ingegnere che non avevano mai presentato le dichiarazioni dei redditi sebbene avessero studi ben avviati e collaborassero anche con enti pubblici. Nei loro confronti la ricostruzione dei redditi è stata resa possibile attraverso capillari indagini dirette a delineare l’intera platea dei loro committenti e a determinare l’esatta misura di ogni singolo compenso, anche attraverso il ricorso a diverse banche dati e a mirate indagini finanziarie. Al termine delle ispezioni sono stati contestati complessivamente compensi per oltre 1.600.000 euro, più Iva per oltre 300.000 euro.
Da ultimo, si è concluso un ulteriore intervento ispettivo per un altro avvocato palermitano, nei cui confronti era stato presentato un esposto per essersi appropriato indebitamente di una somma di denaro, pari a 117.000 euro, di un cliente rivoltosi al professionista per liberare da alcune ipoteche un appartamento da acquistare. Ebbene, i finanzieri non solo hanno attratto a tassazione tali proventi illeciti ma hanno proceduto alla ricostruzione dell’intera posizione fiscale dell’avvocato, ricostruendo il reale volume d’affari attraverso anche le informazioni detenute dagli uffici giudiziari in relazione alle controversie da questi patrocinate. La ricostruzione induttiva dei compensi percepiti, compiuta peraltro sulla base dei minimi tariffari, ha così consentito di accertare un’evasione di oltre 350.000 euro per il solo biennio 2008 – 2009.