Reggio Calabria. Il “Fai da te” e la ditta “Legnami Zoccali” sono le due aziende che ieri la Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, diretta dal primo dirigente Renato Cortese, ha sottoposto a sequestro penale preventivo disposto ex art. 12 quinquies Legge nr.356 del 1992. Si tratta di imprese individuali e società, fittiziamente intestate da Luciano Logiudice a compiacenti soggetti terzi.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria Carlo Sabatini, su richiesta del Sostituto Procuratore Distrettuale Beatrice Ronchi, in esito alle indagini della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile, diretta dal vice questore aggiunto Franco Oliveri.
Sono state così sottoposte a sequestro preventivo le due aziende:
- Società denominata ZETA Legno s.r.l. Unipersonale con sede in Reggio Calabria via Nazionale Zona Industriale frazione S. Gregorio;
- Ditta Individuale “Legnami Zoccali” di Enrico Arillotta con sede in Reggio Calabria via Nazionale Zona Industriale frazione S. Gregorio;
Il 20 ottobre dello scorso anno il 36enne Luciano Logiudice, figlio di Giuseppe Logiudice, capo dell’omonima cosca federata al cartello condelliano, era stato tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, perché analogamente ritenuto responsabile del reato di fittizia intestazione di beni, avendo intestato ad Antonino Spanò, di 52 anni, e Giuseppe Cricri, di 54 anni, all’epoca colpiti dal provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari, rispettivamente le società “Nautica Spanò di Spanò Pasquale & C. S.n.c.”, sita in via Calamizzi di Reggio Calabria e la Società denominata “AMBROSIANA MOTORI S.r.l.” sita in via Ludovico Muratori n. 28 di Milano.
Nel corso delle indagini espletate dalla Squadra Mobile è emerso altresì, che Luciano Logiudice era dedito ad attività di usura ed a condotte di natura estorsiva, fatti per i quali in data 15 gennaio 2010 gli era stata notificata un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Logiudice, per come accertato dall’attività investigativa, avrebbe investito il notevole guadagno illecito nelle attività fittizziamente intestate, le indagini successive hanno permesso di accertare la riconducibilità al Logiudice anche delle lucrose attività imprenditoriali oggetto dell’odierno sequestro. Le imprese sequestrate costituite da patrimonio aziendale, quote societarie, conti correnti ed autorizzazioni sono stimate per il valore di tre milioni di euro.