Palermo. Cultura: esposto a palazzo Abatellis “I musici di Caravaggio”

Palermo. Resterà esposta fino al prossimo 10 ottobre nel museo di palazzo Abatellis, a Palermo, la famosa tela “i Musici” di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio. L’eccezionale esposizione e’ stata inaugurata stamattina dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Gaetano Armao, e dal direttore del museo Abatellis Giulia Davì. “La presenza di questo quadro – ha detto l’assessore Armao – rinsalda i legami particolari di Caravaggio con la Sicilia. Pochi giorni fa, a Messina, ho accolto il ritorno dell’Adorazione dei pastori, conservato nel museo regionale, e che si unisce all’altro Caravaggio presente in Sicilia e custodito a Siracusa, ‘Il seppellimento di Santa Lucia. Manca la Natività, di Palermo, il cui furto resta una ferita mai rimarginata. Ho fatto esporre nel mio studio una copia del quadro che resterà lì finché non verrà ricuperato l’originale”.
I Musici, di proprietà del Metropolitan museum of Art di New York, arriva a Palermo per essere esposto temporaneamente, grazie al programma di scambi culturali internazionali stabilito da Armao dopo lunghe trattative tra il Metropolitan e la galleria di palazzo Abatellis. In cambio dei Musici, la galleria regionale Abatellis ha dato in prestito al Metropolitan il trittico del Mabuse che andrà a far parte di un’esposizione specialistica dedicata al pittore fiammingo, organizzata dal museo newyorchese. “Con il Metropolitan museum – ha proseguito Armao – abbiamo aperto un’interlocuzione che porterà, il prossimo 6 ottobre, proprio davanti alla tela del Caravaggio esposta all’Abatellis, alla firma di un accordo di cooperazione e collaborazione culturale. La Regione sarà l’unica istituzione europea a intrattenere un rapporto stabile di collaborazione con il Metropolitan”.
La cooperazione con il museo di New York è nata dalla restituzione alla Sicilia degli argenti di Morgantina, attualmente esposti nel museo palermitano Salinas. “Abbiamo trasformato quella operazione in un accordo culturale – ha aggiunto l’assessore – fatto di scambi di opere, di ricerche di studiosi. Abbiamo istituito il principio di una Sicilia cosmopolita che vuole aprirsi alle più importanti istituzioni museali del mondo e usare la cultura come leva per lo sviluppo economico della Sicilia” Armao ha poi ricordato le collaborazioni già avviate con il Getty museum di Los Angeles, con il British museum di Londra e con il museo archeologico nazionale di Istanbul, che ospitano importanti reperti archeologici siciliani, contribuendo a far conoscere la ricchezza monumentale vantata dall’isola.
L’assessore ha, inoltre, annunciato una serie di iniziative culturali di respiro internazionale, in collaborazione con istituzioni museali di altri paesi: una mostra sui Normanni, che unisca Palermo a Parigi e Londra, e una esposizione sugli Aragonesi, a fine anno, grazie a una collaborazione con i musei spagnoli, che potrebbe riportare a Palermo, temporaneamente, il quadro “Lo Spasimo”, attualmente in restauro al Prado di Madrid. Tra le iniziative annunciate da Armao, anche la prossima pubblicazione di un bando da quindici milioni di euro per la ristrutturazione dei musei in Sicilia e altri in favore dell’arte contemporanea. A New York, invece, sarà allestita una mostra sui coralli siciliani. La Regione, infine, acquisterà un quadro di artisti contemporanei all’anno per festeggiare la ricorrenza dell’Autonomia speciale.
Il quadro I Musici, esposto da oggi nel museo di palazzo Abatellis, è stato realizzato da Caravaggio tra il 1594 e il 1595, durante il soggiorno romano ospite del Cardinale Francesco Maria Del Monte, mecenate e protettore di musici e cantori, nonché patrono del coro della Cappella Sistina. Gli storici dell’arte pensano che il dipinto raffiguri le qualità del Cardinale, e che ne fu il probabile committente. Sarà esposta anche un’altra tela, ritirata da un deposito privato, l'”Orfeo” di Pietro D’Asaro, pittore palermitano dalle evidenti influenze caravaggesche, e un “Piatto da parata” di Giuseppe De Filippo che raffigura ancora Orfeo, proveniente dalla cappella palatina di Palermo. Tema comune, la musica, ma non soltanto. “La chiave di lettura di questa esposizione – ha spiegato Giulia Davì, direttore del museo di palazzo Abatellis – è duplice: la musica, appunto, ma anche uno più profondo, religioso e legato alla corrente pauperistica alla quale aderiva il cardinale Del Monte, protettore del pittore. Secondo gli studi iconologici condotti da Maurizio Calvesi e dai suoi allievi, infatti, il quadro del Caravaggio, che pure è passato alla storia come pittore maledetto, raffigurerebbe la trinità, mentre la figura di Orfeo, nel quadro di D’Asaro e nel Piatto di De Filippo, sarebbe una metafora di Gesù Cristo”

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