Catania. Oggi personale del Commissariato Nesima, dando esecuzione ad ordinanza di applicazione di “misure cautelari personali” del Gip di Catania, nel dettaglio una “custodia cautelare in carcere” e tre degli “arresti domiciliari”, ha tratto in arresto quattro persone:
- P.D.A., di 29 anni, con precedenti specifici, già agli arresti domiciliari e condotto in carcere;
- A.A., di 20 anni, agli arresti domiciliari;
- A.T., di 27 anni, agli arresti domiciliari e
- A.T., di 22 anni, agli arresti domiciliari,
Tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere, perché associandosi tra loro avrebbero costituito una stabile organizzazione al fine di commettere una serie indeterminata di furti e successive indebite utilizzazioni delle carte di credito e bancomat sottratti, in Catania dall’ottobre 2009.
Le indagini, articolate e minuziose, svolte dal Commissariato e che traggono origine da una denuncia di smarrimento di un portafogli, hanno fatto luce su una serie di furti, esattamente sette ai danni di altrettante vittime, aventi tutti ad oggetto dei portafogli e perpetrati tutti ai danni di esercenti attività commerciali.
Detti furti erano finalizzati anche all’impossessamento delle carte di credito ivi contenute per potere poi provvedere, indebitamente utilizzandole, alle spese più disparate: dai capi d’abbigliamento ai gratta e vinci.
I quattro secondo l’accusa avevano ideato e collaudato uno spregiudicato “modus operandi”: entravano nei negozi (le donne spesso con in braccio i piccoli figli di una di queste), individuavano il luogo ove erano tenuti gli effetti personali; distraevano la vittima predestinata (ovvero il titolare od il preposto della attività commerciale), facendo finta di voler acquistare merce; infine, si impossessavano dei portafogli per poi allontanarsi di fretta.
L’esito dell’articolata attività investigativa, che ha permesso di individuare i quattro e di ricostruire anche gli acquisti dagli stessi effettuati mediante l’utilizzo delle carte di credito e dei bancomat, è stato trasfuso in una dettagliata informativa di reato inoltrata alla locale Procura della Repubblica la quale, accogliendo lo schiacciante quadro probatorio raccolto, ha avanzato tempestiva richiesta al Gip per l’applicazione delle misura cautelari.