Roma. Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, si è presentato stamane davanti ai membri della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali. Oggetto dell’audizione il Piano di rientro dal debito sanitario. Scopelliti ha iniziato parlando delle difficoltà determinate dall’assenza di dati e, a tal proposito, ha spiegato che “”Il nostro disavanzo non è stato ancora quantificato e questo è un grande limite per il risanamento. Dopo due anni e un milione di euro spesi per attivare la collaborazione con la Kpmg, ancora non ci è stato presentato nulla. Il ritardo è dovuto anche alla difficoltà con cui si stanno reperendo i dati sull’Asp di Cosenza e Reggio Calabria. Se avessimo messo 50 commercialisti disoccupati a certificare il nostro disavanzo probabilmente ora sapremmo a quanto ammonta il deficit, che comunque ritengo sia diverso o inferiore rispetto a quello denunciato un anno fa”. Quanto alle misure da assumere per ripianare il deficit, il Presidente della Regione ha confermato che “Il mio intento è di chiudere gli ospedali. Ed è un intento finalizzato al risparmio. E’ indispensabile muoversi nel solco di una strategia volta a creare una rete territoriale che combatta gli sprechi e i ricoveri inappropriati, Per questo motivo abbiamo già individuato gli hub e gli spoke idonei per indirizzare i nostri pazienti”. Per concretizzare questi obiettivi, Scopelliti ha annunciato con nettezza che, nel settore della sanità calabrese “Non saranno più chiamati a ricoprire il ruolo di direttori generali coloro che sono stati già manager negli ultimi dieci anni. Le nuove figure professionali arriveranno dal mondo della sanità, ma anche da altri settori. Questa qui non è più la stagione degli esperti del campo della sanità, servono figure manageriali diverse per completare il risanamento della nostra sanità. Serve gente che sappia fare investimenti, abbiamo bisogno di capacità nuove”. Nasce con questo intento l’idea di realizzare in Calabria una Scuola di alta formazione che plasmi la classe dirigente del futuro.
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