Palermo. Per studiare e approfondire i vincoli e le prescrizioni del nuovo Regolamento mediterraneo per la Pesca, la Regione siciliana mette in campo l’Unità di crisi. La decisione è stata presa nel corso dell’ultima riunione del Consiglio regionale della Pesca e il percorso è stato ratificato con un decreto dell’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari della Sicilia, Titti Bufardeci. L’Unità di crisi sarà composta dai membri del Consiglio regionale del settore. “Abbiamo accolto la richiesta delle associazioni di categoria del mondo della pesca – spiega Bufardeci – che hanno spinto in questa direzione per assicurare il massimo sostegno al settore, in questo delicato momento di transizione, con i nuovi limiti al prelievo imposti alla nostra marineria da un regolamento che, secondo noi, è stato studiato a fondo per i mari aperti, ma è carente dal punto di vista scientifico per le specificità della Sicilia e dei suoi specchi d’acqua”. “All’Unità di crisi siciliana – continua Bufardeci – spetterà il compito di studiare misure di compensazione sociale e interventi per il settore che si affianchino alle previsioni del governo nazionale, che è già intervenuto con un decreto di fermo biologico, con misure a favore della marineria e degli armatori”. “Siamo al fianco del mondo della pesca – sottolinea l’assessore – che rappresenta una porzione importante della nostra economia e delle nostre tradizioni. Abbiamo avviato una ricerca scientifica- conclude Bufardeci – che punta a dimostrare l’inefficacia di alcune misure estremamente penalizzanti per la nostra flotta”.
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