Cittanova. Canapa indiana e fucile nell’orto dietro casa: arrestati 2 fratelli

Cittanova (Reggio Calabria). I Carabinieri della Compagnia di Taurianova, nell’ambito di appositi servizi finalizzati a monitorare le zone extraurbane, hanno passato al setaccio le campagne della contrada Sant’Antonio di Cittanova. Questo anche per scoraggiare le persone che decidono di dedicare il loro tempo a coltivare rigogliose piantagioni di canapa indiana, andando ad alimentare il mercato clandestino degli stupefacenti, che costituisce uno dei maggiori introiti della criminalità organizzata. Proprio durante questo servizio i militari hanno scoperto due piantagioni coltivate alle spalle di altrettante abitazioni contigue. La zona, particolarmente periferica e poco frequentata, aveva fatto ritenere ai fratelli Cordì, Paolo di 51 anni e Salvatore di 54 anni, che quello fosse il posto ideale per produrre la marijuana. Infatti i due, nei rispettivi appezzamenti di terreno, coperti alla vista dei pochi passanti dalle loro abitazioni, curavano le piantagioni di “cannabis indica”, che erano anche nascoste da teli posizionati lungo la recinzione. L’altro espediente adottato per renderne difficile l’individuazione dall’alto, quindi per vanificare un’eventuale ricognizione aerea, consisteva nel coltivare le piantine sotto gli alberi di agrumi e tra le piante di pomodoro. Le due piantagioni, costituite da circa 60 piante, con altezze comprese tra i 50 ed i 150 cm, distavano tra loro poco più di una trentina di metri ed erano entrambe perfettamente accudite.
I responsabili, resisi conto della presenza dei Carabinieri, hanno immediatamente ammesso la responsabilità delle coltivazioni illecite. Durante una delle perquisizioni, che oltre alle abitazioni sono state estese a tutte le pertinenze di campagna, in una rimessa agricola di Paolo Cordì è stato trovato un fucile artigianale calibro 12, trasformato utilizzando delle armi di libera vendita, che dalla Legge viene considerato come arma comune da sparo di tipo clandestino. Dopo i rilievi del caso ed il prelievo di alcuni campioni di piante, sui quali dovranno essere effettuati gli esami di laboratorio, allo scopo di appurare il THC (tetraidrocannabinolo), il principio attivo dello stupefacente e di conseguenza le dosi droganti che potenzialmente potevano essere ricavate dalla coltivazione, il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Palmi, ha autorizzato la distruzione dello stupefacente.
I due fratelli Cordì sono stati arrestati e condotti nel carcere di Palmi, in attesa della relativa udienza di convalida per i provvedimenti restrittivi adottati dai Carabinieri. Il fucile rinvenuto verrà invece sottoposto ad accurati esami balistici, sia per appurarne l’effettiva funzionalità che l’eventuale uso in pregressi fatti delittuosi.

Exit mobile version