Reggio Calabria. Presentata a Palazzo Foti la cooperativa “Aida”. Una cooperativa agricola che opera e gestisce i terreni confiscati alla criminalità organizzata. L’azienda agricola Cordopatri offrirà a titolo gratuito alla neo cooperativa l’uso dei mezzi agricoli di proprietà dell’azienda. Un progetto che si realizza per merito della sinergia tra Teresa Cordopatri, Angelica Rago e Giuseppe Rugolo, ex sindaco di Oppido Mamertina. Uno degli obiettivi che si pone la cooperativa formata da 10 soci, già muniti di titoli e specializzazioni adatte al lavoro agricolo, è quello di offrire lavoro per sottrarlo alla ‘ndrangheta, oltre che all’utilizzo dei terreni confiscati.
Ma non solo, il progetto è ambizioso e in futuro la cooperativa Aida oltre a incrementare il numero dei suoi lavoratori, vuole essere centro di formazione e ricerca. «La nostra è la voce dei calabresi che chiedono lavoro – spiega Teresa Cordopatri, vittima di mafia – la mia vita è legata al dolore per la morte di mio fratello ucciso dalla ‘ndrangheta, la mia famiglia e io, viviamo con questo dolore. La memoria serve per divenire punto di partenza per un futuro positivo».
Al tavolo anche Michele Tripodi, assessore provinciale all’associazionismo e al volontariato che loda il coraggio dei giovani che hanno creato la cooperativa «è fondamentale acquisire quei patrimoni confiscati dallo Stato per poter essere riportati a coltivazione e nella disponibilità di tutti». Soddisfazione e vicinanza alla cooperativa è stata espressa anche dal presidente della C.I.A. (confederazione italiana agricoltori) Pino Inuso che sottolinea: «il termine legalità del lavoro è dimenticato dall’agenda di questa classe di lavoro». Parla di crescita collettiva Michelangelo Tripodi che sottolinea «la Piana ha un territorio straordinario che può offrire un contributo alla nostra regione. Questo processo deve andare avanti per raggiungere un vero e proprio salto di qualità. Prima ci liberiamo dai criminali, prima possiamo costruire un futuro diverso». «La cooperativa ha sede legale a Reggio e sede fisica a Castellace di Oppido – spiega Giuseppe Rugolo, avvocato e promotore dell’iniziativa – è un progetto molto ampio, quello che ci siamo prefissati, lavorare sui terreni confiscati alla criminalità rappresenta un’occasione di crescita».
Maria Giordano