Provincia. Minniti e Nucera in coro: “No ai cavalli di Troia nella maggioranza”

Reggio Calabria. Di seguito la dichiarazione dei consiglieri provinciali Omar Minniti (Prc) e Giovanni Nucera (Sel) in seguito alla conferenza stampa dell’Udc/Pdn. “L’adesione ormai formale dei consiglieri Giovanni Barone e Luigi Giugno e dell’assessore Francesco Surace all’Udc in vista della nascita del “Partito della nazione”, costituisce un elemento che non può essere glissato dal ragionamento sulle prospettive di fine mandato della maggioranza alla Provincia. Due consiglieri eletti nell’alleanza di centrosinistra risultata vittoriosa nel 2006 ed un assessore nominato dal presidente Morabito sulla base di quei rapporti di forza e quegli accordi, oggi aderiscono ad un partito che ufficialmente alla Provincia è schierato all’opposizione ed alla Regione Calabria è alleato di Scopelliti e del Pdl. E’ una stridente contraddizione quella che si apre in seno alla squadra di governo di Palazzo Foti e che non sfugge nemmeno ai più distaccati osservatori della politica locale. Pur occupando postazioni di rilievo conferite loro dalla maggioranza – la delega al Bilancio, la vicepresidenza della Giunta (o no?) e la presidenza della Prima Commissione consiliare – i nuovi adepti del partito di Casini dicono di “avere le mani libere” e di determinarsi sul futuro come meglio credono. Non escludono nuovi accordi col centrosinistra, ma al contempo strizzano l’occhio al Pdl e avanzano finanche ipotesi terzopoliste. Dicono di essere “fedeli” a Morabito, ma tra le loro fila annoverano esponenti politici che in questi quattro anni, dai banchi della minoranza, hanno operato contro la Giunta Morabito, bocciando gli stessi atti economico- finanziari predisposti dall’assessore Surace.

Non saremo noi ad impedire a nessun consigliere di votare in aula le delibere d’indirizzo della maggioranza. Spesso l’hanno fatto anche gli esponenti dell’opposizione, riconoscendo la validità dei singoli atti nell’interesse dei cittadini e del territorio, senza che ciò presupponesse “inciuci” e modifiche dell’assetto politico o la rinuncia ad un’accesa dialettica di confronto/scontro. Demandiamo all’etica e la moralità di Barone e Giugno la capacità di mettere, su un piatto della bilancia, l’indicazione dei propri elettori e, sull’altro, la nuova collocazione politica. Ma è chiaro che risulta ormai intollerabile la posizione dell’assessore Surace. Non si tratta di un eletto che risponde “al mandato dei cittadini”, come asseriscono di essere Barone e Giugno, bensì di un nominato sulla base dell’intesa politico-programmatica del 2006. Un nominato che dovrebbe rendere conto in tutto e per tutto all’intera maggioranza che lo esprime, e Surace non è nelle condizioni di farlo. A chi rende conto in Giunta l’assessore al Bilancio? Ai consiglieri del suo partito Barone e Giugno che si dicono “fedeli” a Morabito, al suo “amico” Pasquale Tripodi alleato di Scopelliti, al consigliere Carnovale che in aula è senza fissa dimora o al capogruppo dell’Udc Cannatà, che finanche nell’ultima seduta ha ribadito pesanti accuse nei confronti della giunta e della maggioranza? Visto che Surace non ha inteso rimettere le deleghe nelle mani del Presidente, ci affidiamo a quest’ultimo affinché tragga le dovute considerazioni.

Crediamo sia un atto dovuto nei confronti delle forze che l’hanno sostenuto con lealtà e degli elettori di centrosinistra che hanno sposato la battaglia per la trasparenza di questa Amministrazione. Crediamo, inoltre, sia altrettanto doveroso riaffidare a Palazzo Foti la centralità ai partiti. Ormai questo mandato volge al termine ed è necessario predisporre da subito un percorso, scevro di ambiguità, in vista delle prossime elezioni, riconoscendo pari dignità a tutti i partiti e movimenti, a cominciare da quelli della sinistra che sono sottorappresentati. Ci rivolgiamo a tutti gli alleati, compreso quel Pd che ancora non da segni di vita: battere le destre e tornare a governare la Provincia è possibile, a patto che nessuno pensi di riproporre scene deleterie già andate in onda alle elezioni amministrative e regionali che ci siamo lasciati tragicamente alle spalle.
Lo diciamo a Morabito e ai vertici democratici: temporeggiare, far avanzare senza colpo ferire i “cavalli di Troia”, non giova certo alla prospettiva di un nuovo e vincente quadro di centrosinistra.

I consiglieri provinciali
Omar Minniti – Partito della Rifondazione Comunista
Giovanni Nucera – Sinistra Ecologia e Libertà

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