Catanzaro. L’Asa, Associazione delle Strutture Accreditate della Calabria, teme che le misure approvate in materia dalla Giunta regionale possano avere ripercussioni sulla regolarità delle prestazioni fornite dai privati che operano nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale nelle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo. In una nota, infatti, si afferma che: “La Giunta regionale della Calabria avrebbe deciso, nella riunione del 2 luglio, di ridurre il tetto di spesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali dei laboratori e degli specialisti privati accreditati da 80 a 72 milioni di euro ed avrebbe accettato la proposta di riparto, avanzata dall’Anisap, altra associazione di categoria degli specialisti ambulatoriali, che propone di adottare criteri di ripartizione ‘storici’, mantenendo vecchi privilegi per Reggio Calabria e Crotone e non tenendo conto della reale domanda di utenza e la reale produzione di prestazioni specialistiche, legata all’oggettivo e misurabile numero di residenti per ciascun territorio. Laddove si concretizzasse tale ipotesi, i tetti di spesa relativi alle province discriminate sarebbero esauriti prima ancora di poter proporre agli erogatori i contratti di attività per l’anno in corso. Ed appare evidente che la conseguenza sarebbe l’interruzione dell’attività dei privati in nome e per conto del Servizio Sanitario Regionale. A partire dalle prossime settimane, solo chi pagherà interamente e di tasca propria potrà fare le analisi, le ecografie, la risonanza magnetica e quant’altro”.
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