Palermo. “Il disegno di legge di riforma degli appalti all’esame dell’Assemblea regionale siciliana, in particolare il criterio di aggiudicazione uniformato al Codice dei contratti, è il risultato non solo del parere espresso dall’Ufficio legislativo e legale, ma anche delle recenti sentenze della Corte Costituzionale e delle indicazioni della Commissione europea”. Così l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Luigi Gentile, replica all’allarme lanciato da Antonio Bonifacio, presidente del Creda, il Comitato regionale per la difesa degli appaltatori. Secondo Bonifacio “la proposta di modifica del ddl, se approvata, provocherà effetti devastanti nel settore dei lavori pubblici”. “Il Presidente del Creda – continua Gentile – diffonde notizie destituite di ogni fondamento che non rendono un servizio utile agli iscritti al comitato. Bonifacio palesa una ingiustificata difesa di un sistema che determina gli effetti negativi noti a tutti causati dal mancato adeguamento del criterio di aggiudicazione a quello statale”. “Effetti – aggiunge l’assessore – che non interessano a Bonifacio ma che il governo non intende trascurare per evitare danni che inevitabilmente si ripercuoterebbero sulle imprese”. “Forse il novello censore – prosegue l’assessore – ignora l’attenzione da sempre dimostrata verso gli imprenditori e la disponibilità a risolvere le criticità del settore”. “Se Bonifacio come sostiene e’ a conoscenza di imprese che operano secondo logiche di malaffare o che pressano per l’introduzione di un sistema che aiuta le aziende che operano all’ombra del malaffare, allora – conclude Gentile – è suo dovere denunciare tutto questo agli organi competenti”.
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