Locri. Grande successo per i Marvanza Reggae Sound, che accompagnati da Peppe Voltarelli, Marco Calliari e i suoi musicisti, Isabelle Verville e Jérémi Roy hanno dato il via alla serie di concerti in carcere dell’edizione 2010 di “Un’estate senza barriere”. Un momento artistico intenso e che ha coinvolto quasi tutti i circa 200 detenuti presenti nel carcere di Locri, lasciandoli piacevolmente colpiti, tanto da partecipare attivamente con cori e applausi scroscianti per tutti gli artisti che si sono alternati sul palco. Una miscela di reggae, ska e folk music, senza far mancare il sorriso con le battute ironiche dei Marvanza e di Peppe Voltarelli. Presente tra il pubblico anche Francesco Cagliuso, assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Caulonia, dal quale è partito l’invito per i Marvanza.
Artisti diversi tra loro che hanno regalato il loro bagaglio musicale al loro particolare pubblico, nel tentativo, come si prefigge lo stesso progetto, di portare un po’ di serenità ai detenuti e per far sentir loro il collegamento con un mondo esterno che non li ha abbandonati. La presenza di Peppe Voltarelli, cantautore e attore cosentino; e Marco Calliari, artista canadese di origini italiane, in Calabria per alcune date insieme a Voltarelli, è stato un ulteriore regalo ai detenuti da parte dei Marvanza Reggae Sound, che hanno approfittato della presenza dei due artisti nella Locride per coinvolgerli nell’iniziativa e aumentare il valore artistico della giornata.
«Sono contento di essere qui e di farvi sentire la musica che faccio – ha detto Voltarelli – perché anche nella musica c’è molta disciplina». Grande soddisfazione anche per i Marvanza, che hanno colto al volo l’opportunità di continuare la loro battaglia contro il degrado sociale, svelando con le loro canzoni una faccia della Calabria più attuale e che sa essere migliore, dimostrandosi ancora una volta d’esempio per tutti i giovani di questa terra spesso rassegnati al malessere della società. «Abbiamo scelto sia canzoni che fanno riflettere sul bisogno di solidarietà e altruismo, sia pezzi su temi sociali e di protesta che fanno capire che pur essendo contrari a molte cose non trascuriamo l’importanza della legalità. Speriamo che questo progetto riesca a sensibilizzare il più possibile, in modo che le carceri non siano più così affollate – hanno dichiarato i quattro Marvanza – un messaggio forte, fatto di amore, uguaglianza e fratellanza, tutti valori che dovrebbero spingere le persone ad avere un altro ruolo nella società. Siamo felici che il nostro messaggio sia arrivato e sia stato ben recepito, speriamo sia anche condiviso e di poter rivedere queste persone fuori ai nostri concerti ma con un’interpretazione diversa della vita».
Un gesto d’altruismo, dunque, da parte di questi musicisti che mettono costantemente la loro arte al servizio della società, regalando le loro note e le loro parole a chi ne ha bisogno. Una presenza che serve anche a rimarcare il già riconosciuto impegno sociale dei MRS, che trasmette messaggi di fratellanza e rispetto con un reggae pacifista e rivoluzionario al tempo stesso, che si propone il difficile scopo di rendere cosciente chi ascolta dei problemi quotidiani della nostra terra. Con i loro pezzi i Marvanza mirano ad una vera e propria rivoluzione sociale, oltre che musicale, puntando a costruire un nuovo tipo di cultura che muova le coscienze e cambi la realtà, soffocando, finalmente, tutti gli stereotipi che caratterizzano la nostra terra. Nei loro testi, sempre briosi ma anche riflessivi e mai banali, raccontano storie quotidiane con un’ironia che coinvolge inevitabilmente tutti coloro che assistono al loro spettacolo ma che lascia anche spazio alla rabbia nei confronti dei responsabili del malessere sociale.
Soddisfazione anche da parte dei responsabili della Casa Circondariale di Locri, che hanno organizzato insieme all’assessore Cagliuso l’evento. «La manifestazione – ha spiegato il comandante del Reparto della Polizia Penitenziaria di Locri Domenico Paino – si è svolta grazie all’impegno della Direzione della Casa Circondariale di Locri, alla disponibilità degli artisti, che hanno donato ai detenuti la loro prestazione artistica e al personale di Polizia Penitenziaria, che, oltre a garantire l’ordine e la sicurezza della manifestazione, ha collaborato attivamente all’organizzazione della stessa». Insieme a Paino tra il pubblico anche il Direttore del Carcere Patrizia Delfino, gli educatori con il Capo Area Maria Valeriani e alcuni poliziotti penitenziari che hanno curato l’attività volta a garantire l’ordine e la sicurezza dell’istituto durante l’iniziativa. Tra questi l’Assistente Capo della Polizia Penitenziaria Diego Cavallo, che ha svolto il lavoro di raccordo tra gli artisti e i responsabili del carcere, creando le condizioni necessarie per un ottimale svolgimento della manifestazione.
Prima dell’inizio delle esibizioni Delfino ha voluto ringraziare gli artisti per la disponibilità e la generosità dimostrate, nonché per aver accolto l’invito «portando nella casa circondariale musica di alto livello – come ha affermato – consentendo di portare un po’ d’estate da fuori a dentro il carcere, allietando i detenuti». «Non possiamo garantire soldi a questi artisti che ci regalano la loro arte – ha dichiarato inoltre Paino – ma sicuramente grazie a loro possiamo garantire ai detenuti un’esperienza nuova di trattamento all’interno del carcere». Alla fine dello spettacolo sono stati consegnati agli artisti il gagliardetto della Polizia Penitenziaria e dei manufatti in terracotta realizzati dai detenuti del carcere di Laureana di Borrello.
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