Operazione “Il Crimine”. Morabito: “Declino inesorabile della ‘ndrangheta”

Reggio Calabria. L’Operazione “Il Crimine” condotta congiuntamente dalle Procure Antimafia di Milano e Reggio Calabria, che ha portato all’arresto di 300 tra boss e affiliati conferma, se mai ce ne fosse ulteriore bisogno, la pericolosità e le infiltrazioni della ‘ndrangheta a livello sovranazionale. Non posso, quindi, che unirmi al coro di consensi e di gratitudine per i magistrati, gli investigatori, e gli uomini delle Forze dell’Ordine, che hanno partecipato a questa operazione, i cui risultati sono da considerare straordinari sotto tutti gli aspetti, non fosse altro per il “livello” criminale degli arrestati e per gli ingenti patrimoni posti sotto sequestro. Le indagini di questi mesi stanno lì a dimostrare che quello della criminalità organizzata non è solo un “problema” del mezzogiorno d’Italia, ma di livello internazionale, confermando la colpevole sottovalutazione che ha accompagnato il fenomeno negli anni scorsi.

Oggi si scopre, invece, come hanno spiegato il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e il Procuratore Capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, che al Nord Italia il numero degli affiliati della ‘ndrangheta è eccezionalmente alto e che in Lombardia la stessa organizzazione si è capillarmente radicata mutuando i metodi e riti dei “locali” calabresi.

Non ci sono dubbi che quella di oggi sia sicuramente tre le più importanti operazioni degli ultimi anni. Siamo d’accordo anche sul fatto che il colpo inferto alla ‘ndrangheta con questa operazione sia tra i più duri della storia della lotta al crimine organizzato. Ma occorre andare oltre, non solo proseguendo nella confisca dei beni illecitamente acquisiti, ma colpendo ogni tipo di contiguità. Solo così, a mio avviso, potremo veramente dire di aver tolto ogni strumento di condizionamento, sviluppo, di potere e di espansione della ‘ndrangheta.  Il mio auspicio è che i risultati di oggi rappresentino l’inizio di un declino inesorabile della ‘ndrangheta,  vero cancro del nostro territorio ed ancora capace di lanciare pericolose metastasi dalle quali, come dimostrato oggi, nessuna regione può dirsi immune.

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