Bellucci (Sappe): “L’operazione Il Crimine ha reso ancor più invivibili le carceri calabresi”

Catanzaro. Effetti collaterali dell’operazione “Il Crimine”: il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria spiega che l’arrivo nelle patrie galere dei trecento soggetti tratti in arresto ieri, ha ulteriormente complicato la vivibilità delle carceri calabresi, sebbene soltanto 78 di questi siano stati ristretti in strutture detentive della regione. Damiano Bellucci, che del Sappe è il segretario regionale, spiega infatti che “ Gli istituti in cui sono state accompagnate le persone arrestate in seguito all’operazione ‘Il Crimine’ sono già interessati da un enorme sovraffollamento. Infatti, in base ai dati rilevati all’inizio di luglio, i detenuti, in Calabria, hanno superato le 3100 presenze, a fronte di una capienza di 1849 posti detentivi. Il sovraffollamento e’ del 165%. Gli stranieri sono 798, con una percentuale del 26,08%. A Castrovillari il sovraffollamento è del 194%, a Catanzaro 158%, a Crotone 106% con un solo reparto funzionante, a Lamezia Terme 250%, a Laureana di Borrello 135%, a Locri 219%, a Palmi 159%, a Paola 128%, a Reggio Calabria 211%, a Rossano 159%, a Vibo Valentia 167%, a Cosenza 153%. La situazione è ormai drammatica anche in Calabria dove diventa sempre più difficile riuscire a garantire la sicurezza all’interno ed all’esterno delle carceri, a causa del sovraffollamento e della carenza di personale di polizia penitenziaria. Come se non bastasse l’Amministrazione centrale ha anche ridotto le ore di straordinario rispetto a quello consumato l’anno scorso, per svolgere soprattutto il servizio traduzioni e l’organizzazione dei turni di servizio, nel rispetto delle previsioni contrattuali. E’ necessario intervenire con urgenza per ottenere l’adeguamento di queste risorse”

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