Reggio Calabria. E’ tempo di riconciliazione su quello che furono e rappresentarono i moti di Reggio, liquidati frettolosamente come la rivolta messa in atto da un rigurgito fascista. Anche se non è stato proprio così. E la storia comincia a delineare una matrice completamente diversa da quella appiccicata addosso dai mass media del tempo nei riguardi delle barricate e di una città insorta. Ed oggi a chiedere scusa alla città, peraltro nel ruolo più adatto, è il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, il reggino Enzo Iacopino, nel corso dell’incontro a palazzo San Giorgio per il quarantennale della rivolta. “Sono qui perché ora sono in grado di fare le scuse a questa città, come presidente dell’Ordine, per quello che di ignobile è stato scritto, assecondando una verità che quasi tutta la politica di allora voleva forse accreditare a Reggio. Si trattava di una congiura occulta che era quella della disinformazione”.
Poi il presidente rivela di aver subito pressioni per non partecipare all’incontro. E non solo da parte di alcuni colleghi, ma anche “da un leader politico ancora oggi di un certo rilievo”. “Mi chiedono di non venire perché c’è la coscienza sporca nei confronti di questa città. La consapevolezza che si stava consumando una vergogna. Che non era la privazione del capoluogo, ma l’ennesimo motivo di mortificarla in una logica spartitoria.” Ricorda poi l’onestà intellettuale di alcuni colleghi come Mario Ciceri, Alfonso Madeo, Bruno Tucci e di Franco Baldo Chiocci, presente all’incontro tra gli invitati al tavolo ed all’epoca inviato del Corriere della Sera, e di politici come Pietro Ingrao e Donat Cattin “che fece uno di quegli interventi che bisognerebbe scolpirlo negli annali parlamentari. Li faceva vergognare così tanto che non si è più trovato”. All’incontro, il primo di tanti altri nel corso di questo ed il prossimo anno organizzati dal Comitato per il Quarantennale, sono poi intervenuti il governatore Giuseppe Scopelliti, il sindaco Giuseppe Raffa, il senatore Renato Meduri e l’assessore provinciale Mimmo Battaglia in rappresentanza del presidente Giuseppe Morabito.
Domenico Grillone