Operazione Il Crimine. La struttura della ‘ndrangheta

Reggio Calabria. Dalle indagini dell’operazione Il Crimine, emerge la conferma della struttura e degli organismi della ‘ndrangheta. Organismi già noti, alcuni, del tutto inediti altri, come la “Provincia”, l’organo di comando dell’intera ‘ndrangheta la cui esistenza viene confermata dall’operazione che ha condotto al maxi-arresto di oltre 300 persone.

La ‘ndrangheta o “Onorata Società” ha una struttura articolata e complessa che associa forme di gerarchia ad una larghissima autonomia delle strutture di base: le locali. Ogni famiglia ha il pieno controllo del territorio sui cui opera ed ha il monopolio di ogni attività, lecita o illecita. La ‘ndrangheta si fonda in larghissima misura su una famiglia di sangue ed i vincoli parentali tra le varie famiglie vengono rinsaldati con matrimoni incrociati. Rigida è la gerarchia all’interno di ogni famiglia, regolata da un codice che prevede distinti rituali per ogni momento della vita associativa: dall’affiliazione all’investitura del nuovo adepto, al giuramento che deve essere prestato con solennità, al passaggio al grado successivo, fino ai processi a cui il tribunale può sottoporre i propri affiliati qualora si dovessero rendere responsabili di eventuali violazioni alle regole sociali.
La prima organizzazione è la ‘ndrina, questa poggia sui membri di un nucleo familiare legati tra loro da vincoli di sangue. Non sono rari matrimoni tra le varie cosche per saldare i rapporti tra famiglie mafiose. I matrimoni hanno un alto valore simbolico, e possono anche servire a sancire la fine di una faida. Inoltre, spesso, i banchetti nuziali sono occasioni per veri e propri summit ‘ndranghetisti. Ogni ‘ndrina ha il proprio capo, il capòndrina. La ‘ndrina è una struttura arcaica molto più semplice rispetto alla locale. Peculiarità è che la ‘ndrina non dà conto del proprio operato al locale limitrofo, ma deve dar conto, se richiesto, alla locale principale o alla Provincia.
La ‘ndrina distaccata si ha quando affiliati ad un locale chiedono al capo locale di staccarsi e creare una ‘ndrina appunto distaccata non necessariamente fondata su vincolo di sangue.

Principale struttura organizzativa della ‘ndragheta è la locale (che non necessariamente coincide con una precisa zona geografica in quanto all’interno dello stesso comune vi possono essere più locali, la affermazione del locale nasce dalla capacità criminale dello stesso, da qui l’importanza di affermarsi attraverso condotte criminose di vario spessore), più ‘ndrine nella stessa zona possono formare il locale che per la sua nascita necessita di almeno 49 affiliati. Ogni locale ha un proprio capo appunto il capo locale che ha potere di vita e di morte su tutti, un contabile, che gestisce le finanze, ed in particolare gestisce la cd. bacinella o bacinetta o valigetta, e un crimine, che governa le attività illecite. Le tre cariche  (da non confondere con i gradi) formano la cd. Copiata, terna di nomi che allorquando un affiliato si presenta in una “locale” diversa da quella di appartenenza (una sorta di codice per il riconoscimento) o quando viene gli richiesto da un affiliato di grado superiore deve ripetere. I nominativi che formano la cd.copiata vengono indicati al momento della investitura o del rito di passaggio da una dote (grado) all’altra.
La locale è formata secondo lo schema della cd. doppia compartimentazione: LA SOCIETÀ MINORE e LA SOCIETÀ MAGGIORE, la maggiore viene formata da sette affiliati con il grado di santa, per questo in gergo si parla anche della Santa per intendere la società maggiore (da non confondere con il grado di santa); la Società Maggiore non dà conto delle proprie decisioni alla minore, viceversa la società minore deve dare conto alla maggiore. Non in tutti i locali si riesce a costituire la Società Maggiore o Santa, quando una locale è formata anche dalla Società Maggiore spesso la LOCALE viene definita con il termine SOCIETÀ, proprio per indicare la differenza con la locale formata solo dalla minore.
Provincia (spesso definita anche Crimine) è una struttura sovraordinata alla locale ed è divisa in tre mandamenti: Ionica Tirrenica e Centro.

La ‘ndrangheta che emerge dall’operazione Il Crimine si presenta dunque come una struttura al cui vertice si colloca la “Provincia”, sovraordinata a quelli che vengono indicati come “mandamenti”, che insistono sulle tre macroaree geograficamente individuabili nella “jonica”, “tirrenica”, e “centro”.  Dall’indagine, ancora, emerge come la base di comando strategico della ‘ndrangheta è in Calabria, ma vi sono attive ramificazioni sia nel Nord Italia sia all’estero, con propaggini in Germania, Svizzera, Canada e Australia. In queste località è stato replicato il modello strutturale della ‘ndrangheta calabrese, tali ramificazioni criminali, però, seppure dotate di una certa autonomia, in realtà sono dipendenti alla ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria a cui “rispondono”.

Il ruolo di vertice della Provincia è riconosciuto dunque in Calabria e fuori dalla Calabria. Chiarissime sono in questo senso le parole del caposocietà di Singen, in Germania, a proposito delle iniziative di un altro associato, riportate nella seguente intercettazione: “Adesso se lo vuole fare lo fa, però ci devono essere pure quelli del Crimine presenti, gli ho detto io … perché lui dipende di là, come dipendiamo tutti”. E ancora più drasticamente “…. senza ordine di quelli di lì sotto non possono fare niente nessuno”.

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